martedì 29 giugno 2010

CRO-MAGNON Extreme Race 26 Giugno 2010


E quando dai monti 
gli uomini fatti orchi
partirono alla ventura.

E quando tutti insieme
decisero di unirsi
in un solo destino.

Per affrontare
la natura benigna
e maligna, attraversando;
boschi, montagne, nevai
per vedere quello che
le genti liguri raccontavano.

Di un Lago senza fine
chiamato mare.

E alfine che lo videro
capirono quanto
grande e potente
sa essere la Grande Madre.



CRO 2010 Il racconto dell’OrcoMirco
Venerdì 25 giugno dalle ore 18,00 gli Orchi cominciano ad arrivare nella conosciuta località turistica Limone Piemonte , il primo è il mitico Greg con Multipla attrezzata Hymer a seguire Michele , poi io , Livio con famiglia e camper e in fine Pino e Mauro con Berlingo attrezzato a dormitorio pubblico.
Passeggiando tra le vie di Limone incontriamo l’Orco Stefano e altri amici trailers , le sensazione che si colgono sono di grande apprensione e preoccupazione , probabilmente perchè nessuno di noi non ha mai superato la soglia dei 100km.

Alcuni orchi decidono di andare a mangiare una pizza, io e Greg con Michele optiamo per il programma ufficiale partecipando al pasta party , probabilmente con la speranza di trovare un clima più festoso tra i trailers , ma invece l’atmosfera non cambia e le sensazioni si trasformano in certezze aumentando i nostri dubbi………..……e dentro di noi sorge normale domandarsi : ma allora domani cosa ci aspetta?
Il ritrovo è alle 4,15 ultimi preliminari , un te caldo un pezzo di crostata , l’attesa per il sorteggio per il controllo a campione e sono già le 5,10 quando viene dato il via alla CRO 2010.
Il primo tratto è parzialmente conosciuto da chi negli anni precedenti ha fatto la via dei lupi , in poco tempo siamo al Colle della Boaria poi al Colle della Perla , ma dopo il primo ristoro cominciamo a capire cos’è la CRO , arrampicata verso Fort de Giaure corta ma impegnativa , sicuramente molto pericolosa in condizioni meteo difficili , il mio pensiero va all’edizione 2008 come hanno fatto a fare partire dei concorrenti con una nevicata in corso pensando “arrampicarsi” su questa salita sarebbe stato veramente pericoloso , ma per fortuna non è il nostro caso e con molto impegno e fatica io e Pino ci alterniamo in testa spinti da un ritmo molto elevato imposto da Tiffany.

Da li una lunga discesa in una vallata veramente incantevole e presto siamo alle Miniere dove ci aspetta la moglie di Livio , Sabrina , a cui spetta un caloroso ringraziamento è stata veramente eccezionale cercando di sostenere con bevande , frutta fresca , cibarie di vario genere , non solo Livio ma anche gli altri Orchi, in molti punti del percorso.

Ma per me , purtroppo l’incubo inizia proprio qui , infatti cade l’ illusione che i problemi che assillano da 2 mesi il mio ginocchio sinistro si potessero risolvere con uno stop di 2 settimane , ma per fortuna adesso si sale gradualmente e in salita le cose migliorano decisamente .

Intanto mentre saliamo per raggiungere Pas de Colle Rousse cominciamo a vedere i primi trailers che si ritirano , noi con paso costante saliamo mentre un capriolo ci scruta da vicino e con aria stupita , probabilmente lui sa cosa ci aspetta qualche Km dopo, infatti come per magia ci appare una ripidissima salita e siamo costretti a sollevare lo sguardo per vedere la cima , si , dobbiamo andare proprio lassù.
La salita è veramente tosta rimaniamo in gruppo solo io Greg , Michele e Livio , mentre Pino non regge il passo.

Arrivati in sommità , con mio dispiacere inizia la discesa , il dolore al ginocchio comincia a diventare insopportabile , rimango distanziato da Greg , Michele e Livio , orami convinto di un mio imminente ritiro , mi ricordo di avere una bustina di antidolorifico , la prendo e dopo una decina di minuti comincia a fare il suo effetto , è incredibile il dolore è sparito , ricomincio a correre e dopo qualche km riprendo i miei compagni , racconto a loro il miracolo dell’antidolorifico , loro mi confortano dicendomi che hanno altre bustine e se ne avessi nuovamente bisogno non ci sarebbero problemi.
Arriviamo a metà gara a Camp d’Argent dove c’è uno dei pochi ristori con cibo caldo, poco dopo arriva anche Pino, finalmente siamo di nuovo tutti insieme.

Appena ripartiti siamo nuovamente divisi Greg e Michele ci precedono e io Livio e Pino formiamo un affiatato terzetto all’inseguimento dei due fuggitivi e prima del mont Gialabella siamo nuovamente tutti e cinque insieme.

Quando inizia la lunga discesa che ci porterà a Sospel il riacutizzarsi del dolore al ginocchio e’ diventato nuovamente insopportabile , decido di prendere la seconda bustina di antidolorifico gentilmente fornite da Livio e Greg , l’effetto non è immediato ,comunque il dolore diventa meno invasivo e a fatica riesco restare dietro i miei compagni che mi distaccheranno solo negli ultimi km prima di Sospel.

Finalmente arrivati a Sospel i miei compagni Orchi sono già li da qualche minuto , appena arrivo mi viene gentilmente offerta da Sabrina la moglie di Livio della frutta fresca, che meraviglia riesco a gustarmi seduto una fresca fetta di melone , ma appena mi rialzo per andare a prendere qualcosa da bere mi accorgo che non sono più in grado di camminare , zoppico vistosamente, e chiaro se mi fermo e mi raffreddo sono perduto , avverto i compagni che devo assolutamente ripartire e cosi faccio , certo che loro mi raggiungeranno in pochissimo tempo.

Subito si sale al col de Castillon in salita vado come una spia , poi iniziano delle discese e dei falsi piani , il dolore ritorna e decido di prendere la terza bustina di antidolorifico , ormai capisco che il suo effetto e limitato sia come intensità che come durata , a questo punto cerco di fruttare questo momento per macinare più km possibili , ormai le luci la musica delle discoteche intorno a Montecarlo mi accompagnano in questa fase di solitudine , la strada e corribilissima, probabilmente una tagliafuoco, i km passano e rapidamente mi trovo al penultimo ristoro , bene da qui mancano solo 20 km.

Questo particolare ristoro, posto prima dell’ultima salita, ha qualcosa di diverso che immediatamente non capisco , perché sono intento a consumare rapidamente la solita minestrina calda, andando avanti e indietro per non fermarmi , mentre faccio questa fobica consumazione il mio sguardo viene attirato da numerosi trailer che stanno tranquillamente seduti su una panchina a raccontarsi le proprie esperienze, mi domando che strano questi stanno li , ormai manca poco …..…perché?.

All’ arrivo Pino mi fornirà la motivazione di questo strano comportamento, i trailers seduti aspettavo le forze per poter ripartire e affrontare i primi metri ripidissimi , la montagna li aveva già respinti indietro almeno un paio di volte , infatti appena riparto devo mettere tutte le mie rimanenti forze per superare questa salita , ma ormai in salita non mi ferma più nessuno , facciamo altri 500 metri e vedo un trailer francese che ritorna indietro dicendomi ,…..no balise, come no balise non e possibile non c’erano deviazioni , a queso punto arrivano altri trailers, io mi offo per proseguire , non posso stare fermo vado avanti per 800 metri e niente nessun segnale , torno indietro ormai il gruppo dei trailers fermi sono gia una decina , decidiamo di riprovare ad andare nuovamente avanti cercando di spingerci oltre,proseguiamo per oltre 1 km ma nessuna balise, la cosa sembra strana , a questo punto un francese telefona all’organizzazione , che ci comunica che in questo tratto non ci sono segnali per 1,5 km , ripartiamo e ritroviamo la ricercata segnaletica .

Finalmente siamo all’ultimo sforzo , da tutti temuto e la dura salita de Cime de Baudon , io tiro il gruppo che si era fermato alla ricerca delle balise, dopo poco mi volto e mi accorgo che solo uno regge il passo, oggi devo ammettere che in salita sono veramente in forma , in poco tempo siamo in cima , a questo punto devo lasciarlo andare perché in discesa il dolore è veramente insopportabile , dopo alcuni gradoni non riesco più a piagare il ginocchio , per cui devo saltellare rischiosamente su una sola gamba. Mi rimane una sola bustina di antidolorifico , decido di prenderla l’effetto non è immediato ma qualcosa fà .

Riesco a proseguire alternando cosetta e marcia, in una discesa che passa vicino a bellissime ville e al famoso Golf Club di Montecarlo ormai quando sono in procinto dell’ultimo ristoro sento una voce chiamarmi è Livio finalmente mi ha raggiunto è solo , gli altri sono indietro e Greg non dovrebbe tardare , arriviamo all’ultimo ristoro e con stupore e felicità troviamo Greg ad aspettarci , ha involontariamente tagliato l’ultimo km , al ristoro troviamo l’instancabile moglie di Livio , ormai siamo consci di avercela fatta , io riparto quasi subito ma non riesco più a piegare il ginocchio che viene ormai trascinato , insisto e gradualmente riesco a riprendere le funzionalità minime per affrontare l’ultima discesa.

Sono passate 22,06 ore dalla partenza da Limone e io Greg e Livio tagliamo il traguardo tenendoci per mano a braccia sollevate , siamo Finischer della Cro , immediatamente ci viene incontro il mitico Mauro che onorevolmente si è ritirato a Cap d’Argent , dopo un’oretta arriva Pino e infine Michele . È finita possiamo tornare a casa

mercoledì 9 giugno 2010

MORENICA TRAIL 6 Giugmo 2010


Foto Morenica Trail 2010 Partenza
Foto Morenica Trail 2010 Reano
Foto Morenica Trail 2010 Moncuni
Foto Morenica Trail 2010 Arrivo


Dal racconto dell'OrcoRoberto.

La mattina della MT, alla consegna del pettorale, Pino mi ha chiesto di scrivere un breve resoconto della gara da pubblicare sul blog.
Sin dall’inizio ho pertanto assaporato ogni istante, ogni emozione, ogni colore che il percorso ha saputo offrirmi perché volevo testimoniare con dovizia di particolari l’esperienza. Ma giunto al 22° KM…., le gambe si sono trasformate in due tronchi ed ho iniziato a dubitare fortemente di giungere al traguardo con un tempo perlomeno dignitoso; i pensieri si sono trasformati ed ho iniziato a vedere tutto nero…. oltre agli altri concorrenti che mi passavano davanti e la volontà di scrivere una testimonianza si è trasformata in atroce dubbio: “scriverò una testimonianza o il mio testamento?!?!”Ma procediamo con ordine.
Alle 7:30 mi presento alla partenza e mi dedico alla vestizione che, osservando anche gli altri concorrenti, assomiglia al rito dei Samurai che si preparano alla guerra dove ogni dettaglio è curato sin nei minimi particolari, si respira eccitazione ed attesa ed ognuno scarica le proprie tensioni secondo un proprio metodo ormai consolidato nel tempo. Io lo faccio al bagno del bar più vicino, e non sono il solo…..
Ore 8:40 circa si parte, tutti dietro agli Orchi sino al Castello e poi via nella “selva oscura”; mi piacerebbe riportare tutti i luoghi come solitamente fa Pino nei suoi resoconti, ma sono un vero pivello ed a me molti luoghi sono del tutto sconosciuti.

Prima parte del percorso vado che è una meraviglia, i primissimi kilometri li corro addirittura insieme al gruppo di testa,…poi solo polvere. Tutto fila liscio fino al Monte Cuneo, splendidi sentieri mai percorsi si immergono nella natura e penso: “ma come si fa a gareggiare sulle strade in mezzo al traffico, ai rumori ed agli odori pungenti tutt’altro che gradevoli??”.

In “vetta”, un viso amico mi si palesa dinanzi, è Pino P. che mi offre alcune parole di conforto e mi dice che due Orchi sono a pochi minuti avanti….è già una buona notizia, il poco allenamento ma mirato che riesco a fare, probabilmente sta dando i suoi frutti.


Dal Moncuni è quasi tutta discesa su di un percorso ricco di radici affioranti e pietre insidiose, sembro un ottuagenario sulle gambe malferme ma non posso farmi male, ho un lavoro ed una famiglia esigenti cui devo dare conto!!!
Giungiamo a Reano ed ecco Pippo che solerte offre tocchi di banana, caramelle e sali. Grazie Pippo!!

Da lì percorro un breve tratto insieme a Mauro M. ma dopo poco, l’infaticabile Orco mi distanzia con il suo passo costante e tenace.
Ancora sofferenza e finalmente il castello di Rivoli si staglia all’orizzonte con la sua imponenza; privo di notizie fresche, ero convinto che la gara finisse lì con ad attendermi due ali di folla festanti e invece….un alpino (della vecchia guardia) mi incita a continuare perché il traguardo è al punto di partenza! GULP!! Non importa, fatto 30 si può fare 31 e via giù lungo Via Piol in mezzo allo struscio domenicale. Rinfrancato da qualche sparuto applauso e qualche bella signora, ringalluzzito e favorito dalla discesa sparo a 4 min/km sino all’arrivo chiudendo in un “brillante” 3 h (circa).



Sta diventando un vizio, una sorta di droga. Quando soffri, pensi che sarà l’ultima volta e non ti farai più fregare, e invece giungi all’arrivo e….pensi già alla prossima avventura.
Grazie ORCHI!