martedì 29 maggio 2012

100 km del Passatore 27 Maggio 2012

Foto 100 km del Passatore di Andrea Camoletto
Sito del Passatore

Dal racconto dell'OrcoCamola
Raccontare l’esperienza del Passatore è un po’ complicato, si rischia di dire le solite cose.

In fondo in una corsa le cose che si vivono sono sempre più o meno le stesse: si arriva, si corre, si fatica, si torna e si ricomincia. Per il Passatore valgono gli stessi meccanismi ma… sarà il chilometraggio, saranno i luoghi , sarà la varietà delle provenienze degli atleti, mi sento di dire che il Passatore è speciale.
Si corre su asfalto e si va in montagna, si parte da una delle più belle città del mondo invasa da turisti per poi correre per ore in strade non illuminate, si parte in Toscana e si arriva in Emilia. Se a tutto questo aggiungiamo la partecipazione di due splendidi orchi-quarantenni come il sottoscritto e l’orco Marcello, beh allora l’evento diventa veramente cosmico.

Quella del 2012 è l’edizione numero 40. Con noi, l’amico Nicola, si è regalato la gara per i suoi quarant’anni.

Al ritiro pettorali si sentono i soliti discorsi che, ne sono sempre più convinto, nascondono il disagio esistenziale dell’ultramaratoneta.

“Con il caldo vado male”,
“Con il freddo mi blocco”,
“La faccio ma non sono allenato”,
“Eh ma tu sei giovane e stai bene”,
“Eh ma io sono vecchio e sto male”,
“Ho male al ginocchio, eppure questo mese ho fatto solo 15 maratone”,
“Ho i punti interni ma corro lo stesso”,
“Due giorni fa correvo nel Sahara, oggi sono qui, domenica andrò ……” ,
“Calcaterra va veramente forte”,
“Calcaterra va forte ed è pure simpatico”,
“Calcaterra si droga” e così via fino all’immancabile: “Io non mi alleno mai”.


In certi momenti ho la netta sensazione che lo sport faccia bene al fisico ma sia dannoso per la psiche.
Tutti abbiamo la necessità di comunicare quanto siamo bravi. Lo facciamo in modo goffo nascondendoci dietro falsa modestia o raccontando di problemi di salute che farebbero rabbrividire il Dott. House.

Il mio disagio esistenziale lo comunico indossando la maglietta dalla 100 km del Monte Bianco (CCC 2009). Attiro abbastanza l’attenzione, faccio la mia porca figura e l’ora di coda per il ritiro pettorale passa in fretta. Si sentono le inflessioni dialettali di tutta Italia e la mia provenienza viene subito scoperta: “ Tu sei di Torino neh!”.

Girare per Firenze è divertente, ovunque ci sono podisti sdraiati. Finalmente si parte. 2200 iscritti. Incredibile per una 100 km. Due secondi prima dello sparo mi volto e incontro Livio che ci dice che nella massa ci sono Michele e Maria. Che bello finalmente si viaggia.

Io Marcello corriamo insieme i primi 50 km poi ci perdiamo. Le colline di Fiesole sono stupende e il tifo di Borgo San Lorenzo magnifico. Durante le ore diurne faccio alcune foto altrimenti il Presidente (PinoR) mi scomunica. Parlo con tante persone ed incontriamo il mitico Pavan.
La salita alla Colla di Casaglia è lunga e faticosa e vi arriviamo alle venti e quaranta. Mi cambio, mangio, e nel caos generale perdo Marcello. Intanto arriva Livio assistito della famiglia con il camper.

Mi vesto bene e tranquillamente comincio a scendere dal colle per affrontare la seconda parte di gara.
Sono le ore più belle, non è ancora notte e la strada attraversa prati e boschi isolati. Mi raggiunge Livio e poco oltre incontriamo Michele. Viaggiamo per una ventina di km insieme e parliamo tutto il tempo.
A noi si uniscono altre persone incuriosite dai racconti di Livio e Michele. Dal km 70 fino all’arrivo ci perdiamo e ritroviamo un po’ di volte. Sembra impossibile ma stiamo ancora correndo.

La strada è buia e le luci lampeggianti delle macchine di supporto mi danno parecchio fastidio. Al km 85 accuso un dolorino al ginocchio sinistro, nulla di importante ma ai ristori faccio un po’ di stratching. Dal km 95 ogni chilometro è segnato come un conto alla rovescia. Cammino un po’ perché l’ultimo lo voglio correre. E’ notte fonda e quello che sento non è un crampo ma un groppo in gola. Ci abbracciamo, facciamo una foto sul podio ed andiamo a riposare. Le persone dell’organizzazione sono attente e premurose ed proprio ciò di cui ho bisogno. Grazie. Andrea

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