martedì 29 gennaio 2013

Cascata di ghiaccio Forzo Val Soana 19 Gennaio 2013


Dal racconto dell'OrcoPinoP
Partiti dall 6.45 da Alpignano con Filippo,Piero e Gigi, ci dirigiamo in Val Soana per affrontare una splendida cascata di ghiaccio.

Da poco tempo mi dedico alle cascate di ghiaccio e la sensazione che ho provato e' che assomigli alla arrampicata su roccia, fatta però con ramponi e picche.
Ma credo che tutto quello che è alpinismo a me piace e mi dà modo di applicarmi e divertirmi.
La difficoltà della cascata che andremo a fare  è nella scala alpinistica 2+.

Filippo e Gigi hanno attrezzato le due vie di salita, Filippo quella a sinistra e Piero quella a destra.
Il nome della cascata e' Forzo, si lascia la macchina a Pont Canavese e dopo un breve tragitto a piedi si giunge alla base della cascata.
Al termine dell'arrampicata ci siamo dati tutti la mano per la riuscita e festeggiato mangiando un'ottima torta.
Ritornati a casa alle 17:00.

SciAlpinismo Fea Nera e Morefredo Val Chisone 26 gennaio 2013


Dal racconto dell'OrcoIng
Gita classica di altri tempi in val Chisone. Gita anche trascurata per il forte spostamento che presenta.

Ci attende la traversata della Fea Nera con partenza dalla Val Chisone, Pragelato e Val Troncea.
11 Volontari  ed anche un poco forzati  dello scialpinismo si danno appuntamento  nel gelo del mattino di Pragelato a -15° all’imbocco della Val Troncea a circa 1600 mt.
Meta ambiziosa la traversata della Fea Nera da Pattmouche  con discesa su Fenestrelle(1130).
Sarà per l’età avanzante, ma vista la lunghezza della gita, è stato deciso di approfittare della seggiovia di Pragelato per  raggiungere più velocemente la zona del Clot Della Soma a circa 2000 m..Non abbiamo fatto però  i conti con  il personale della biglietteria che impegna veramente la nostra pazienza e ci fa perdere un sacco di tempo in burocrazia(Anche quì!).
Comunque in qualche modo semicongelati da un seggiovia che si ferma  spesso, raggiungiamo la stazione di arrivo e finalmente il Sole. A questo punto dirigendosi verso il nuovo  rifugio  alla partenza degli skilift,  e seguendo le piste da sci in un grande conca nevosa  puntiamo verso l’ultimo skilift  in disuso a sinistra del Morefredo. Sopra questi ci attende infine il colle del Pis, quota 2612, importante valico estivo sulla dorsale  della val Troncea , e giusto in faccia all’Albergian ed alla Fea nera. Fin qui  saliamo su pendii dolci  e perfettamente sciistici. Ottima traccia, pendenze limitate ci permettono di gustare questo meraviglioso paesaggio. Anche la neve si presenta decisamente farinosa e leggera. 

lunedì 21 gennaio 2013

Trail autogestito Monte S.Giorgio Piossasco(To) 20 gennaio 2013

Foto Trail autogestito Monte S.Giorgio Piossasco (To)

Dal racconto dell'OgreDoctor
Pensavo di conoscere tutto sul Monte San Giorgio di Piossasco, dopo averlo percorso in lungo e in largo con la mia mountain bike, ma ho dovuto ricredermi e sarà per il manto nevoso, in moltissimi tratti immacolato, o per il percorso scelto da i nostri due orchi Greg e Marcello, ma il T.A. del Monte San Giorgio è stato in due parole: UNA FIGATA!
Ritrovo all'edicola sulla strada per Bruino alle ore 8.00 con Greg e Marcello. Qualcuno, forse io, ha la malsana idea di prendere un caffè al bar della rotonda. Non è stata una gran bella idea...faceva ca....!
Giusto il tempo di parcheggiare e via su per un sentiero corribile che ci porta alla Cappella di San Valeriano, sul versante nord-est del Monte, che sorge sull'omonima altura (456 m). La Cappella fu originariamente edificata nel 600', ma venne distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e quindi ricostruita nel 1947. Nelle vicinanze di San Valeriano, a picco su una cava dismessa di ghiaia (che vedremo sulla strada del ritorno) si trova il monumento terminato nel 1972 e donato alla città dall'autore (Giuseppe Riccardo Lanza), riporto testualmente "simbolo di un abbraccio tra arte e natura, tra l'artista.
Sembra più che altro la testimonianza del passaggio di qualche extraterrestre. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che potesse essere un altro avamposto marziano dopo quello sul Musinè!
Brevissima sosta per prendere fiato e poi su per la direttissima che ci porterà in cima al Monte San Giorgio dove possiamo ammirare i resti della chiesetta romanica dedicata a San Giorgio. L’edificio è anteriore all’anno mille ed è quasi completamente in pietra con tre navate terminanti in tre piccoli absidi semicircolari ed un porticato. Sul finire del secolo scorso si potevano ancora ammirare all’interno gli affreschi del XIV secolo, successivamente in parte trafugati.

Foto di rito davanti al Monumento degli Alpini e poi via di corsa in direzione della località le Prese su una bellissima strada innevata.
Arrivati a destinazione decidiamo di risalire in cima al San Giorgio per la via di discesa (per non farci mancare nulla) e poi riscendiamo a Piossasco per la via percorsa normalmente dai bikers, percorrendo circa 21 km e 900 metri di dislivello positivo.
Concludo il mio racconto con alcune frasi liberamente tratta dal libro di Murakami Haruki “L’arte di Correre” liberamente adattate all’occasione che consiglio a tutti di leggere.

Ciò che soprattutto mi ha reso felice, oggi è il fatto “che questo giro me lo sono proprio goduto”. Naturalmente è stata dura, ma in questo sport la fatica è data per scontata. Se non fosse parte integrante di un “trail o di una corsa in montagna”, chi mai si darebbe la pena di mettersi alla prova in discipline che succhiano le nostre energie e il nostro tempo? Proprio nello sforzo enorme e coraggioso di vincere la fatica riusciamo a provare, almeno per un istante, la sensazione autentica di vivere. Raggiungiamo la consapevolezza che la qualità del vivere non si trova in valori misurabili in voti, numeri e gradi, ma è insita nell'azione stessa, vi scorre dentro.
In questa domenica d'inverno, dopo un bella corsa in montagna, ce ne torniamo ognuno alla propria casa, ognuno alla propria vita quotidiana. E in vista della prossima gara di nuovo ci alleneremo in silenzio, come abbiamo fatto fino a oggi, probabilmente ognuno in un posto diverso.
Visto dall'esterno - o piuttosto giudicato dall'alto - il nostro modo di vivere apparirà forse insulso, privo di fondamenta e di significato. Penso che sia una cosa alla quale dobbiamo rassegnarci. Ma anche ammettendo che compiamo soltanto una serie di atti vuoti...per lo meno resta in fatto reale che ci impegniamo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisce nel cuore.


sabato 19 gennaio 2013

Bici MTB Caselette-Madonna della Bassa (To) 19 gennaio 2013

Foto Bici MTB Caselette Madonna della Bassa
Tracciato con Google Maps MTB Caselette Madonna della Bassa

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Prima che arrivi la neve, prima che i sentieri siano impraticabili, decidiamo di regalarci una mattinata in MTB.
Il tracciato scelto quello classico che da Caselette (To) conduce al santuario della Madonna della Bassa nel comune di Rubiana(To).
Un percorso ben conosciuto che ci porterà a toccare un tratto del percorso dell'ormai famosa Maratona Alpina di Val della Torre a cui rimando al racconto e foto al link Maratona Alpina di Val della Torre

L'invito in settimana lo estendiamo a tutto il mondo degli Orchi, ma molti desistono un po' per la difficoltà un po' per le previsioni meteo che segnalano l'arrivo della perturbazione Circe carica di neve già per Sabato 19 gennaio 2013, il giorno pianificato della nostra cicloescursione.
Ma a ben leggere le previsioni meteo sul nostro sito di fiducia www.nimbus.it, percepisco che CIRCE ci porterà la sua neve la sera del Sabato... quindi via libera al nostro trip.

Al fine l'OrcoPinoP dà forfait cosi che i biker alla partenza sono L'OgreDoctor e il sottoscritto L'OrcopinoR.
Per me un toccasana la bicicletta, una fastidiosa metatarsalgia che interessa i sesamoidi mi impedisce una corretta postura per il Trail... ma non per la bici...
La mattinata si presenta fredda quanto basta, il ritrovo in piazza Cays e l'OgreDoctor puntualissimo eccolo li con la sua stumpJumper Specialized, front suspended con telaio in alluminio..
Per via del freddo indosso un paio di ghette per i piedi, e vi assicuro che in discesa fanno la differenza.
Le prime salite le affrontiamo con assoluta calma, il terreno perfetto. Biker sul percorso nessuno.
La prima salita verso la "vasca", poi giù alla pineta, poi ancora su verso il "vascone" e il bivio per il colle della Bassetta.
La discesa verso il monte Capretto un sogno... provare per credere.
Ma il bello deve ancora arrivare, la salita al pilone della costa con pendenze  al 18%. Il busto chinato in avanti per non far alzare la ruota anteriore, il ritmo costante il cuore al massimo.
Al pilone della costa una sosta per pensare come affrontare il tratto tecnico che porta al santuario della Madonna della Bassa in Val Messa.

In realtà i biker seri lo fanno in sella, ma noi ciclisti di compendio al Trail normalmente ci facciamo quei 500 metri con la bici al fianco.
Per poter fare questo tratto tecnico in sella occorrono un ottimo allenamento da bici, il gonfiaggio delle ruote a 2.5 atmosfere (per non rimbalzare) mentre le mie sono gonfiate a 3.0 atmosfere e quelle dell'OgreDoctor a 4.0.
Anche questa volta quindi 500 metri con bici al fianco, per me un'onta. Chissà se con la 29er riuscirò a farla tutta in sella?

Superato il tratto tecnico un bella carrozzabile ci porta al santuario.

Il Santuario della Madonna della Bassa e' stato costruito nel 1700  per via di un tizio certo Nicol che si ruppe una gamba nella zona detta della Bassa e, rivoltosi alla Madonna, fece voto di costruire un pilone in quel posto.
Risanato immediatamente dall’intervento divino, il Nicol poté far ritorno in paese e come spesso succede, si scordò della promessa.
L’anno successivo, lavorando nella stessa località, il Nicol fu colpito dalla stessa disgrazia. Pentito del  suo comportamento passato, pregò la Vergine Maria perché, anche questa volta, venisse in suo aiuto.
La Madonna accolse le preghiere e gli consentì di arrivare a casa.
Il Nicol tenne fede al voto fatto. Fece costruire un pilone che costituì l’origine dell’attuale santuario e vi piazzò la statua della Vergine Maria tutt’oggi venerata dai locali.
 Il santuario Madonna della Bassa finito di restaurare nell'autunno 2012

La discesa decidiamo di farla andando a prendere la strada provinciale 197 del Colle del Lys.
Per farlo imbocchiamo una splendida strada bianca in una splendida pineta voluta dal DUCE, che ci porterà alla frazione Mompellato di Rubiana(To).
La pineta voluta da Mussolini  durante il ventennio fascita 1922-1943, faceva parte di un progetto nazionale di rimboschimento per poter abbassare di pochi gradi la temperatura Italiana e far assomigliare il popolo italico ai nordici ARIANI. Una vera follia.

Dopo la pineta ecco l'incrocio con la SP197del colle del Lys, siamo in Mompellato una frazione dove si viene catapultati nel tempo di circa 50 anni. A circa 1km si trova trova il colle del Lys già nel comune di Viù(To).
Non posso fare a meno di entrare nella panetteria e acquistare un pezzo di formaggio da portare a casa, il pane che fanno splendido, lievitato naturalmente e cotto nel forno a legna, lo chiamano gli indigeni  PANE CUSIOIRA. Tutti i lunedì il proprietario me lo recapita a casa con mia somma felicità.

Il ritorno a Caselette velocissimo toccando quasi i 60km/h.

Ecco i numeri del trip:
Distanza totale: 41km
Difficoltà : Buoni ciclisti +
Pedalabilità: 100%
Tempo totale: 3:42:13 totale
Tempo di spostamento: 3:23:56 in movimento
Velocità media: 11,71 km/h
Velocità di spostamento media: 12,76 km/h
Velocità massima: 58,10 km/h
Ritmo medio: 5,12 min/km
Dislivello massimo: 1233 m Santuario della Madonna della Bassa nel comune di Rubiana(To)
Dislivello minimo partenza : 387 m Caselette (To)
Dislivello D+: 1267 m
Pendenza massima: 18 %









domenica 13 gennaio 2013

Winter Eco Trail Courmayeur (Ao) 12 gennaio 2013


Dal racconto di Maurizio


La partenza è stata alle 7,30 con temperatura sotto lo zero e nebbia fitta che ha fatto di tutto per ostacolare il nostro cammino.
Le due impavide stelline Mirko e Maurizio non si sono fatte intimidire e sono volate verso la destinazione:
Courmayeur.
L'obbiettivo è sfidare il Dente del Gigante che regnerà sovrano su tutto il percorso.
Oltre 150 gli iscritti tutti con un motivo per correre e con il coltello fra i denti; certo siamo nella perla della Valle d'Aosta e non mancano i Vip ( in primis dj Linus) ma le gambe e il fiato fanno ,hanno fatto, e faranno la differenza.

Appena passato Quincinetto la Valle d'Aosta ci regala un sole battente ,cielo terso e zero gradi.
Il percorso sviluppato sulla pista da fondo si presenta con un palmo di neve fresca scesa nella notte che ha reso il manto sconnesso........una vera minaccia per le caviglie.
Diversi i saliscendi e gli "strappetti" spezza gambe ma alla partenza il ritmo è forsennato con i piedi che affondano nella neve irradiata dal sole; si cerca ,invano, la parte di pista dove la neve è più dura.
Kilometro dopo kilometro la fatica, il fiato e le caviglie sono consolati e ricompensati dal panorama .
Doveroso, a questo punto, un encomio ufficiale all'organizzazione efficiente , numerosa e presente durante tutto il tracciato.
Ristoro con te caldo al nono chilometro , simpatia ,incoraggiamento e supporto psicologico:"forza ragazzi giro di boa e adesso tutta in discesa" .....non era proprio così !
Arriviamo al traguardo carichi di fatica e orgoglio dopo 1h 56min.......finisher anche questa è fatta!
Diversi i ritiri e le defezioni con il maratoneta Linus che si ritira dopo nemmeno un chilometro e ci viene da dire " correre sull 'asfalto e in piano sono buoni quasi tutti".
ORCHI !!! Mancavate solo Voi.
Mirko&Maurizio S.T.A.R.  in the Courmayeur.


domenica 6 gennaio 2013

Scialpinismo Becca d'Orel (Cn) 5 Gennaio 2013

Foto Scialpinismo Becca d'Orel (CN)

Dal racconto dell'OrcoIng (Indomito)

Il tempo sta volgendo decisamente verso l’Estate, anche se domani è la festa del’Epifania.
Le vacanze invernali stanno per finire, domani c’è il Cross di Scarmagno, ragion per cui optiamo per una gita veloce con rientro casalingo altrettanto rapido.
Pertanto puntiamo sul vallone di Pallanfrè, nei pressi di Limone Piemonte.
Pallanfrè costituisce una laterale della vallata principale Vermenagna, teatro della extreme-race Cromagnon. Difatti dalle sue cime si può osservare tutto il percorso in terra Italiana, da Limone fino al Colle della Boaria e via via lungo la cresta di confine tutte le fortificazione della linea difensiva Francese.
Ma Pallanfrè è soprattutto una valle incontaminata che, lasciata in Vernante la  strada statale del Colle di Tenda, si dipana in direzione Nord-sud verso la Francia, e  verso il suo punto terminale costituito dalla Rocca dell’Abisso.
In condizioni normalmente invernali, essa  è soprattutto un paradiso dello scialpinismo. Trattandosi di una valle laterale cieca, non presenta colli transitabili e vive di uno splendido isolamento. Dalla borgata posta al termine della strada interna dopo circa 8 km da Vernante, si possono percorrere svariati ed interessanti  itinerari sci alpinistici, quali il Monte Colombo(2261 m) , il Ciotto Mien (2378 m), il monte Garbella ( 2306 m), il Monte Pianard (2306) e per ultima la Becca d’Orel ( 2394 m), la vetta più a Nord.
 Proprio quest’ultima è la nostra meta odierna, presentando un itinerario principale con esposizione quasi completamente a Sud e quindi con forte probabilità di trovare neve trasformata.
Calzati gli sci  nel parcheggio  dell’ultima borgata a quota 1364 m. i pendii soleggiati si presentano però già parzialmente spogli con un clima ed un paesaggio tipicamente primaverile. La prima parte del fondo vallivo, come sempre è ancora bene innevata, ed invece di puntare al colle tra la Pianard e La Becca d’Orel, puntiamo decisamente  a dx della grande dorsale che fa da contrafforte sud alla Becca. Una grande morena fortemente acclive crea un canale tipo Half Pipe, già molto pelato, che costituisce la via di discesa preferenziale degli accumuli nevosi soprastanti e di tutta la roccia fortemente degradata, tipica delle Marittime. Ma ormai il Foehn degli ultimi giorni e le temperature canicolari hanno ridotto di molto lo strato nevoso e tutte le slavine sono ormai già scese. Infatti, nella parte mediana dove il grande imbuto tende a restringersi , si possono notare i resti di una grande e recente slavina. Certamente l’itinerario è da percorrersi in primavera con neve assolutamente sicura, ma oggi è per l’appunto il primo giorno di primavera!
Comunque su pendii abbastanza sostenuti, si perviene in circa 2 ore alla sommità del colle Sud Est della Becca d’Orel a circa 2300 m. La parte terminale della becca verso Nord oggi è però difficilmente percorribile senza ramponi, ragion per cui optiamo di fermarci  sul colle. Panorama grandioso su tutte le Marittime, sul Viso fino al Rosa e la Pianura.
La neve in discesa si presenta fortemente coesiva nella prima parte alta , per poi, finalmente  trasformarsi nella parte centrale. Il fondo valle  è praticamente una pista battuta, ma fuori dal tracciato si ritrova uno brutta crosta.

Cross di Scarmagno (To) 6 Gennaio 2013

Foto Cross di Scarmagno 2013

Dal racconto dell'OrcoPinoR
La prima gara di calendario messa in programma da Gli Orchi Trailers, tanto per iniziare a scaldare i motori, è il cross di Scarmagno(To) una gara campestre da 6 km da tirare come si dice a 'manetta'.
Queste gare di inizio stagione, quando hai ancora il corpo che dorme, appena dopo le feste natalizie, le trovo durissime.
Da parte mia dato ho forfait per via di un'infiammazione ai sesamoidi del piede sinistro, preferisco riposare e non forzare... questi cross li conosco fin troppo bene...in apnea dall'inizio alla fine, sono gare brevissime per cui occorre dare tutto, anche quello che non si ha.
La location non è delle più attraenti. Scarmagno è tristemente famosa per la presenza degli ex-stabilimenti Olivetti.
Un'azienda, l'Olivetti, all'avanguardia della tecnologia, per intenderci quella che ha prodotto il primo personal computer al mondo ... ma poi per interessi sovranazionali è stata affossata con il beneplacito dei nostri governi...Vae Victis (Guai ai Vinti)  direbbe Brenno.
Il terreno di gara poi antistante l'autostrada Torino-Aosta non il massimo come bellezza, però salva il fondo secco e asciutto regalotoci da queste soleggiate giornate di inizio  anno.
Gli Orchi alla loro prima gara sociale, sono numerosi e agguerriti.
Le partenze si susseguono per le 9 diverse categorie a spron-battuto con l'ottima organizzazione della Keyco Half marathon.
Tutti gli atleti soffrono e sbuffano, compresi i due fratelli De Matteis che si aggiudicano il miglior tempo assoluto nelle prime posizioni,
Uno spettacolo vedere correre i 2 fratelli, orgoglio nazionale della corsa in montagna.
La mattina è stata piacevole e far da sfondo le nostre montagne che ancora per qualche mese ci attenderanno, almeno per i trails.

Buona la prima Orchi.

venerdì 4 gennaio 2013

Scialpinismo Monte Creusa (Cn) 3 Gennaio 2013


Dal racconto dell'OrcoIng (indomabile)


Sempre più difficile trovare gite belle con queste pazzesche condizioni meteo e nivose. Meno male che Gulliver ci aiuta.
Ieri è nevicato intensamente in pianura nel basso Piemonte, ma in quota praticamente non  risulta traccia di neve fresca, forse qualche centimetro nelle zone interne delle vallate.
Le temperature si stanno alzando notevolmente. Il mattino ci vede verso le ore 9,30 nel parcheggio di Limonetto a quota 1400, partenza del carosello impianti.
Giornata magnifica, neve abbondante quasi ovunque sopra i 1400 mt e moltissimi sciatori in pista. Ma si intravedono anche parecchi sci alpinisti, sintomo che la zona è interessante per le molte gite che offre.
Risaliamo per circa 700 metri le piste tenendoci sul bordo dove convenientemente è stata tracciata una  zona per camminatori , ciaspole, sci alpinisti etc., e si abbandona quindi il tracciato principale per portarsi verso il fondo della valle, dove presto si attraversa il torrente Vermenagna.
A questo punto sopra di noi si erge tutta la bastionata-costiera del monte Creusa, mentre alla sinistra si alza ripido il Ciamossera e in secondo piano la Rocca d’Abisso, la montagna principe della zona. E’ praticamente tutto un brulicare  di sciatori che si inerpicano verso tutte le cime della zona. 
Nostra meta sarà la Creusa Orientrale 2450 slm, ragion per cui dopo circa 200 metri di risalita su una bella pista tracciata, quasi sotto la Creusa Occidentale, traversiamo a dx su pendii abbastanza ripidi ma oggi sicuri. Tutta la rocce superiori stanno affiorando  formando un solido e tranquillizzante  ancoraggio per gli accumuli nevosi. Comunque in questi traversi è sempre meglio essere veloci onde diminuire il rischio. Finalmente raggiungiamo la traccia che dal basso risale  con pendenza decisa verso la Sommità.
Arriviamo in vetta dopo circa 2h 45’. In salita ha fatto un caldo feroce tale da procedere in maglietta, in cima un vento freddo ci ricorda che nonostante tutto siamo in pieno Gennaio.
L’esposizione è quasi completamente verso Sud
La discesa sui pendii  verso il fondo valle con pendenze sostenute quasi fino in fondo, da meritare insomma la scala di difficoltà  BS. Oggi però la neve ci permette tutti gli errori.
In alto troviamo uno strato di neve fresca leggermente coesiva per la forte insolazione, che ci accompagna fin quasi verso la metà della discesa, anzi bisogna evitare alcune esposizioni, tipo Sud-est dove si riscontra anche crosta debole e non portante. Ma dalla seconda metà fin quasi al fondo vallivo la neve e quasi trasformata, fatta eccezione per il la parte finale  già in ombra e quindi decisamente crosta –dura.
In meno di un’ora comunque si raggiunge la pista degli impianti ed il parcheggio  con la solita bolgia.

mercoledì 2 gennaio 2013

Scialpinismo Monte Corquet (Ao) 29 Dicembre 2012


Dal racconto dell'OrcoIng  (effrenato)

Gita da intenditori la salita con le pelli al Corquet.
Siamo qui lontano da ogni forma di civiltà, lontano dai percorsi conosciuti, dai villaggi e lontano soprattutto da Gulliver. Qui non trovi un’anima viva, gli scialpinisti  difficilmente vengono in questa via sul grande nord della Val d’Aosta e pertanto mancano solerti scrittori  ed informatori  che riportano notizie e stelle su  questo vastissimo sito di montagna. La stragrande maggioranza degli sciatori  si riversa sulle grandi classiche, su gite collaudate di cui si hanno in tempo reale tutte le informazioni sullo stato della neve, esposizione e consistenza alla ricerca della  agognata Polvere!
Qui vieni solo  se  conosci,  se hai voglia di  battere la pista  per tutta la gita e se hai voglia di ritrovarti solo in questo paradiso  posto proprio in fronte alla Becca di Nona e all’Emilius. Ma le condizioni meteo degli ultimi giorni ci rassicurano, ovunque è soffiato un forte Foehn, la temperatura è decisamente salita, neve crostosa e non trasformata quasi ovunque  ed è quindi logico optare per una esposizione completamente Nord, percorso molto diretto senza traversate o spostamenti in vallette laterali, e  soprattutto quasi  completamente nel bosco . Tutte condizioni che  dovrebbero garantire un’ottima qualità della neve.
Uscita dell’Autostrada Torino –Aosta a Nus. Un attimo e sei a Fenis, di qui a Saint Marcel, patria del prosciutto. A questo punto comincia una ardita e lunga strada di montagna completamente asfaltata che in circa 12 km  ci arrocca alla frazione  Les Druges quota 1567. Siamo saliti dal fondo valle di ben 1000 metri ed abbiamo seguito le indicazioni per area attrezzata e pista slittino.

Non una anima viva, tutto ricoperto da uno strato di gelo candore. Si parte con gli sci da questa frazione e si seguono le tracce di una pista nel bosco  che con molti zig-zag e spostamenti  raggiunge faticosamente la baita di Praz Permier, quota 2011.
Lascia l’ultima baita e l’ultima traccia , ci inoltriamo nel bosco di faggi e con una risalita di circa 200 metri ed un grosso traverso sulla dx, si raggiunge una grossa radura che da accesso al pendio finale. Da qui ancora 300 metri, su pendii molto sostenuti ed una traccia da battere che risulta molto faticosa, il Corquet ci sovrasta  con pendii molto innevati che generano dubbi sulla tenuta. Evitiamo appunto un traverso basso a dx per risalire direttamente sotto la punta e finalmente raggiungere la cresta Ovest, con un traverso alto. La neve diventa dura tanto da dover mettere i coltelli. Fortunatamente , dopo tanta ombra e freddo, raggiungiamo il colletto in pieno sole .

Il Corquet a questo punto si presenta decisamente lavorato dal sole e dal vento tanto da dover togliere gli sci  e salire gli ultimi 150 m a piedi. La sommità a quota 2527 è in realtà un grande plateau completamente verde con una croce in legno alquanto spartana. Dalla cima sembra di toccare tutta la catena alpina Aostana, dal Massiccio del Bianco alla grande cresta delle Jorasses, fino alla Verte, Dolent e via via Velan, Combin, Cervino e Massiccio del Rosa. Insomma è come fare con gli occhi tutto il Tor De Geants
 Il ritorno avviene sulle tracce di salita  con la prima parte a piedi e poi neve abbondante ma leggermente coesiva sui pendii ripidi.
La pineta dai 2200 ai 1570 del punto di arrivo diventa una esaltazione del Free ride con neve polverosa, serpentine tra gli alberi, qualche caduta  e tanta gioia.
Si impone una doverosa tappa alla piola nella frazione sottostante dove  l’ospitalità dei due giovani gestori ti fa sentire di casa.