domenica 23 marzo 2014

Maratona di Roma 23 Marzo 2014

Sito Maratona di Roma

Dal racconto dall'Orco GabryDrago
Eccomi qui  pronta a raccontarvi l’esperienza della mia prima MARATONA.
Ovviamente, inutile dire che la scelta non è stata casuale...ROMA città eterna, storica, il Colosseo, i romani. Il suo fascino unico, irresistibile. Mi si è presentata l’occasione,che non avrei potuto perdere per nessuna ragione al mondo, di potermi unire ad un gruppo di sette atleti formidabili, che hanno condiviso con me questa avventura magica, durata il soffio di un weekend.
Che dire? Nonostante tutti me l’avessero descritta come una fatica sovrumana, sono riuscita a tagliare la sospirata linea del traguardo senza poi essere stremata più di tanto. La Maratona di Roma 23.03.2014, ventesima edizione, bagnata ma animata dall'entusiasmo di atleti e spettatori.
Neanche la pioggia ci ha fermato. 19mila persone che hanno percorso 42 chilometri di corsa attraversando il centro della capitale.
La gara ha preso il via alle 8.50 dai Fori Imperiali con il sottofondo musicale di Final Countdown degli Europe.
Tantissime persone, con pettorina e giubbettini catarifragenti.
Un momento di gioia, una giornata di festa con una corsa in mezzo alla storia che inserisce Roma tra le grandi metropoli. Dei 14.875 arrivati, 8964 italiani (record assoluto di arrivati italiani in una maratona italiana), 5911 provenienti da altri 122 paesi (record assoluto di arrivati stranieri in una maratona italiana); 12.049 uomini e 2826 donne.

Inutile sottolineare che le gambe di noi orcastri, abituati agli allenamenti in collina, e alla partecipazione ai trails sui monti, sono allenate e pronte ad affrontare lunghe distanze. Lungo tutto il percorso non sono stata sorpresa  ne da crampi, ne da dolori improvvisi. Ho saputo gestire e dare ascolto a ciò che il mio fisico richiedeva (acqua, spugnaggi, integratori), ho cercato di ascoltare i consigli dei veterani, mantenendo un passo costante per tutta la gara. Costante ma forse un pò troppo lento, avrei potuto osare di più......ma l’incognita, il mistero dei 42,197 Km mi ha un pò frenato.
Sicuramente saprò dosare meglio la prossima volta,ho preso nota, si perchè ci sarà la prossima, che spero sia Torino, in vostra compagnia. D’altra parte la condivisione di eventi simili con gli amici della propria società sportiva è come toccare il cielo con un dito. Maratona di Torino, aspettaci, stiamo ARRIVANDO. WWW GLI ORCHI




Trail dei due Monti e della Val Messa RIvera di Almese(To) 23 Marzo 2014


Classifica Trail2Monti 2014 11km
Classifica Trail2Monti 2014 22km
Foto Trail2Monti 2014 Partenza
Foto Trail2Monti 2014 Borgata Morsino
Foto Trail2Monti 2014 Punto Panoramico (di Patrizia Roussel)
Foto Trail2Monti 2014 Passaggio Musinè
Foto Trail2Monti 2014 Boschi Rivera di Almese
Foto Trail2Monti 2014 Arrivo
Foto Trail2Monti 2014 Arrivo (di Patrizia Roussel)
Foto Trail2Monti 2014 Premiazioni
Video Trail2Monti 2014 Trailer Gl99Cinema

Sito Trail2Monti

Dal racconto OrcoMami


Marzo  pazzo    ( e’ proprio vero !!)  ci ha  accolti  alla  partenza  di questa   edizione  2014 del  Trail  dei  due  Monti.
Ebbene si ,dopo le previsioni decisamente invernali di questa mattina  del 23  marzo, ci siamo trovati invece  al via  con un bel solleone che scaldava gli animi e non solo  di tutti …tale  che  molti han preferito correre in auto a cambiare il materiale  e partire… in maglietta!!
Al via  piu’ di 200 concorrenti (221 ndr)  e  nelle prime  file il fior fiore dei puledri  di razza della corsa in montagna nazionali e  non.
Subito un ritmo decisamente elevato ci ha portato  a risalire  i primi pendii del MUSINE’ , per poi lasciare spazio   a ritmi più consoni  rispetto alla pendenza  del sentiero  fino a concedere solo più un passo spinto  nella parte alta decisamente irta  !

In punta   al M.Musine’ la musica  cambia decisamente : il bel tepore primaverile della partenza   veniva  sopraffatto da un vento gelido con nebbia  e pioggia  mista a neve e grandine fine ..
Un veloce stop, un bicchiere di integratore  e poi via  veloce sul sentiero che  con sali e scendi su pietre bagnate ci  conduce   alla vetta  del M. Curt, massima  elevazione  di tutto il trail.
Peccato  queste  norme Fidal  che impongono di correre senza bastoncini: sinceramente io mi sento piu’ sicuro con i bastoni  a zampettare su questi sentieri bagnati , viscidi con tracce  di neve…..cercando di… non rovinare tutta  la stagione  con un bel volo o  storta !!!
Via  via !!, ora  si scende  su un bel tratto di sentiero fino a raggiungere lo sterrato dal quale girando a sinistra si inizia la discesa  su Almese.
Ora la gamba corre veloce, piu’ sicura e si recupera  sulla media ’.Si entra ora  nel bosco  e si corre su un tratto di sentiero che davvero mi rende felice: è bello ,comodo con fondo dolce  e tornanti giusti  senza mai pietre troppo grosse .Una delizia!!
Per me questo tratto è stato quello dove ho riassaporato il piacere del trail , anche  se il  chilometraggio in questa gara era molto contenuto.
Sono i momenti dove al di la del tempo , del piazzamento ,se sei solo o in compagnia  di altri,  ti senti   in sintonia  con la natura, sei felice di essere li   e  ti senti  fortunato  di poter vivere queste  sensazioni!
Ancora due piccole  sorprese : la risalita alla Madonna della Neve e un’altro piccolo strappetto e poi…via  gli ultimi tre km tutti davvero  in discesa.
Poi  laggiù il pallone  dell’arrivo: è il momento magico in cui , come in tutti trail, sai che finisce la fatica, ti viene  di allungare il passo  e… non pensi piu’ a nulla.
Bello  divertente, faticoso il giusto anche questo trail ci ha lasciato qualche cosa dentro!
Ora ,almeno per me, si alza il tiro  ; la Maratona  Alpina di  Val della Torre e poi altri trail…fino alla agognata meta : L’UTMB!
Un saluto a tutti gli ORCHI  dall'OrcoMami

Video Trailer dell'evento




venerdì 21 marzo 2014

TRAIL dei 2 MONTI 23 MARZO 2014 Rivera di Almese(To)

L'Atletica Gio' 22 Rivera e Gli Orchi Trailers ASD organizzano il Trail dei due Monti e della Val Messa.
La gara si terrà in data 23 marzo 2014 e prevede due percorsi di differente lunghezza e difficoltà.
Tutte le informazioni sul sito web della gara www.trail2monti.it

Video di presentazione










giovedì 20 marzo 2014

Sci Snowboard Cresta Ciarmagranda nel Vallone della Balma Coazze (To) 16 Marzo 2014

Foto Scialpinismo/Snowboard Ciarmagranda

Dal racconto dell'OrcoLuca
Dopo questa esperienza ho cominciato a pensare che le idee che mi vengono, in particolare quelle che mi portano per esempio ad andare in una torrida domenica nel vallone della Balma, siano più simili a materia organica piuttosto che semplici, deboli segnali elettrici nel cervello...
Mi spiego meglio... lo immagino come un frutto che cresce e matura: da tempo volevo andare a esplorare questa zona, avevo già il seme dentro che cresceva... poi aver letto su gulliver i commenti entusiasti di chi ci era stato ultimamente aveva definitivamente fatto maturare il frutto, ne sentivo il profumo, ne ero inebriato... ormai mi era venuta la fissazione. Dovevo andare lì...

Purtroppo però, come tutta la materia organica in natura, prima o poi arriva il deterioramento e la decomposizione; in pratica il frutto marcisce e la tua idea non è più così "inebriante" come te la facevi...
Dalle positive relazioni lette su gulliver, passava poi  una settimana di intenso caldo che cambiava radicalmente le condizioni della gita. Ormai lo sentivo già l'odore di marcio, ma ormai... ero talmente convinto che sono riuscito pure a convincere l'orco Camola.
In pratica ecco quel che è successo:
La destinazione doveva essere la cima Pian Real, che in realtà va salita dal vallone del Rocciavrè. Esiste però la possibilità di scavalcare nel suddetto vallone salendo dalla Balma ad un colletto sulla cresta Ciarmagranda. Tutto studiato (e sognato) sulla carta...
E così optiamo per partire da Molè (1080 mt, poco sopra il santuario del Forno di Coazze), proprio per poter realizzare "l'anello" sui due valloni, anche se con le condizioni esistenti sarebbe stato meglio salire da Pian Neiretto (poco prima degli impianti a quota circa 1200).
Parcheggiamo l'auto che è ancora buio e attacchiamo a camminare alle prime luci. Della neve nemmeno l'ombra...
Dopo un'oretta di cammino finalmente troviamo neve costante e così Camola calza gli assi e io proseguo a ciaspe. Seguiamo una vaga traccia che percorre il sentiero estivo e ci mantiene sulla sinistra orografica del vallone (a destra salendo).
Scopriremo poi che la migliore salita sarebbe stata sul versante opposto, perchè all'ombra e quindi meglio innevato, molto più regolare come pendenza e con una traccia migliore.
Insomma, sembrerebbe che non ne è andata bene una... e infatti quando arriviamo in cima, ometto in pietre a quota 2377, scopriamo che la discesa verso il vallone Ricciavrè passa su un ripido pendio slavinato con ancora molti tratti di neve instabili. In pratica ce la facciamo addosso all'idea di passare da lì...
Così cambiamo "assetto", ci prepariamo alla discesa e ripercorriamo il vallone Balma anche al ritorno. Dopo i primi 100 - 200 metri di discesa davvero divertenti con un perfetto "firn primaverile" ci siamo impantanati nella neve polentosa già assaggiata in salita. Ancora ancora decente per una sciata in snowboard, ma decisamente faticosa per gli sci.
In definitiva... il bel frutto maturo e profumato andava infilato nel congelatore, e tirato fuori nell'annata 2014/2015.
Questo il giudizio puramente "oggettivo" della giornata, ma alla fine mi sono reso conto di essere ampiamente soddisfatto della gita. Perchè il posto è meraviglioso, la compagnia è stata ottima, e sopratutto... nuovi "semi" stanno maturando, nuove idee per altre uscite in questo selvaggio angolo di montagna a due passi da casa, già surgelate e pronte per la prossima stagione
Una gita da Orchi



Racchette da neve Ciaspole L'aquila di Giaveno(To) 14 MArzo 2014

Foto Ciaspole Aquila di Giaveno

Dal racconto dell'OrcoDavid
Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te.
 Sii tutto in ogni cosa.
Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai, come la Luna in ogni lago tutta risplende, perché in Alto vive. 
(F.Pessoa)

Inutile millantare cultura, questo aforisma del grande poeta portoghese è stato trovato grazie a internet ma direi che racchiude bene lo spirito Orco. Spesso sono piccole le cose che facciamo, una corsa, un giro in bici, una gara, una camminata,  ma lo spirito che c’è sotto è sempre quello, fatto di  curiosità, piacere di  condividere, stupore per le meraviglie che ci regala la natura ma sempre con l’intenzione di sfruttare al massimo quanto abbiamo di più prezioso, il tempo.
La notturna all’Aquila di Giaveno di venerdì è proprio questo,  l’itinerario è quello classicissimo della Valsangone, a mezz’oretta di auto da casa. La perfetta  combinazione di meteo primaverile, luna piena e presenza di un buon numero di Orchi ed amici aggregati lo trasforma come al solito in una splendida occasione di svago ed ammirazione della montagna.
Per l’occasione la nostra amica, oggetto di svariate scorribande si veste da sera con abito “argento” per via della luce lunare che si riflette sul bianco della neve ancora ben presente sopra i 1200 dell’Alpe Colombino,  punto di partenza della gita.
Ovviamente siamo comunque Orchi e di certo non si “bamblina” (dal piemontese bamblinare: oziare, perdere tempo, tergiversare) più di tanto;  le rampe dell’Aquila ci vedono stantuffare e saliamo con un buon passo alla vetta, da dove una leggera foschia ci limita un po’ la vista sulla pianura, ma la luce della luna in compenso ci fa distinguere in maniera netta il profilo di montagne vicine e più lontane.
Foto e poi giù, ricaricati e pronti alle sfide sportive del fine settimana. Nessuno per fortuna si lamenta per la fame o per la sete perché quando scendiamo il ristorante all’Alpe Colombino, presso cui avevamo promesso un post gita mangereccio  è inesorabilmente chiuso… W la Montagna, W gli Orchi

martedì 18 marzo 2014

SciAlpinismo Monte Basodino 3273 slm Riale (Formazza VB) 16 Marzo 2014

Foto Scialpinismo Monte Basodino

Dal racconto dell'OrcoIng
Basodino con sulla Sx la cresta finale
quota di partenza (m): 1730
quota vetta (m): 3273
dislivello complessivo (m): 1543
tipo itinerario: ghiacciaio
difficoltà: BSA :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Nord-Ovest
località partenza: Riale (Formazza, VB)
punti appoggio: Rif. Maria Luisa 2157 m


Si ricomincia finalmente con lo scialpinismo più vero, ambiente di alta quota , montagne selvagge e severe, nulla di impegnativo ma gite che richiedono  una preparazione fisica buona e soprattutto conoscenza della montagna, con grandi spostamenti, manovre con le pelli, salite e discese , progressione continua in ambiente severo. Attraversamento di  ghiacciai.
Le difficoltà tecniche sono invero limitate,  gita classificata BSA, ma le condizioni climatiche la fanno da padrone in tali dimensioni.
Bocchetta del Kastel

Siamo nella parte più profonda della nostra Regione, tanto a Nord che più non si può.
La Val Formazza è certamente l’ultima propaggine della terra Piemontese, che si protende  come un cuneo  infilato in terra Svizzera, da una parte il Cantone Tedesco con l’Alta valle del Rodano, a sinistra, dall’altra il Cantone Italiano che degrada verso  Locarno ed il Lago Maggiore.
E’ terra quindi di profondi contrasti, un’enclave Svizzera in terra Italiana, nella Provincia del VCO, talchè tutto assomiglia  ad un cantone Sweiss.
Ed è anche il punto più lontano geograficamente dalla capitale Sabauda; sono infatti 215 km di lunga strada  che ai tempi del ns Cavour dovevano essere un viaggio nel tempo.
Oggi, grazie al ns beneamato concittadino  Nicolazzi,  sono circa  175 km di autostrade e superstrade  fino a Domodossola, tanto da comprendere le ragioni della formazione della nuova Provincia, sicuramente la più decentrata e  la più necessaria da un punto di vista amministrativo.
Ma a Domodossola  comincia il viaggio verso il profondo Nord, ancora 40 km di lunga Val Formazza, in una terra che via via perde i suoi caratteri Italiani per  assumere le sue vesti nordiche  con la sua vasta influenza della Comunità Walser. Lasciamo presto Crevaldossola  e la valle di Varzo con l’Alpe Veglia, per poi oltrepassare Varzo ed il bivio per  la Val Di Devero con le terme di Crodo.  Sempre più su fino a Premia,  e poi Formazza  fino a raggiungere le Cascarte del Toce.
Finalmente l’ultimo avamposto, Riale, a quota 1750 mt, appena sotto i grandi laghi  dei bacini idroelettrici  di Morasco e del Sabbione.
Riale è una bellissima località Walser ad immagine delle borgate Di Alagna di cui si nota la toponomastica tipicamente Tedesca. Riale è in effetti località di sci a misura d’uomo, tanto fondo, percorsi con le ciaspole e le pelli, gli impianti si sono fermati più a valle. Qui non servono, ci basta la voglia e la passione di camminare in un ambiente innevato. Tantissima neve tanto che sembra di essere in una trincea appena fresata
Ma Riale per noi è il punto di partenza; si va sempre più a Nord e lasciata fortunatamente l’auto, che non ne potevo proprio più,  inforcati sci e pelli si comincia a percorrere lungamente la strada   sterrata  che adduce fino al Passo di San Giacomo, confine posto a 2313 mt, proprio sopra la Val Bedretto, punto di partenza di molte comitive Svizzere.
Ma in realtà  siamo su una  pista  che in circa due ore di lento cammino  ci conduce fino alla diga del Lago di Toggia posto a 2191 mt. Appena sotto lo sbarramento artificiale   si individua il nostro rifugio, Maria Luisa, a quota 2150 mt.
Costruzione perfettamente inserita nel paesaggio, pietra e legno che però oggi noi intravvediamo appena sotto una massa enorme di neve che copre le finestre del piano terra.
Rifugio ottimamente  organizzato, molti Svizzeri, pochi, gli sci alpinisti Italiani;
Ad onta delle previsioni Meteo perfette, una bufera ci sorprende  sotto il rifugio, tanto da indossare tutto quello che possiedo. Ma l’ambiente interno  è accogliente.
Al mattino, ad onta sempre delle famose previsioni di alta pressione, bufera e vento da Nord; la partenza viene posticipata al massimo per godere della influenza del Sole che sicuramente dovrà farsi vedere, e alle 8,0 bisogna pur lasciare le comodità ed il tepore del nostro rifugio, non senza avere  avere indossato strati su strati di abbigliamento. Mi sembra di essere un palombaro, ma l’età , la tosse, l’influenza etc.. mi consigliano di stare abbottonato.. in tutti i sensi.!

In due ore si raggiunge finalmente il passo Kastel a 2714 mt, dopo avere passato un enorme altipiano, svariate baite ed il famoso canale molto valangoso.
Vista   limitata viste le condizioni sul versante Ticinese e quindi calzati i coltelli si inizia una traversata verso Est  su terreno duro in leggera discesa fino a raggiungere il ghiacciaio del Basodino
Si  risale a questo punto  lungamente tutta la valle glaciale sospesa  posta sotto la cima Kastel  e con un ampio giro  verso sinistra sotto la cime del Pizzo Cavergno si raggiungono i contrafforti del Basodino e la  sua Cresta Est.
Siamo a circa 3150 mt, circa 100 mt sotto la cima che è proprio li sopra,  ma la pessima giornata, il fortissimo vento e soprattutto la scarsa visibilità ci fanno desistere.

Ormai la pista di salita è scomparsa, la neve sta diventando un campo arato ed indurito dal vento, il buon senso e la avvedutezza della nostra età ci consigliano di lasciare perdere la cima. Di qui in poi  ci aspetterebbe salita con piccozza e ramponi, ma oggi non ci sono proprio le condizioni, e bisogna anche trovare la via di discesa!
Ma finalmente l’alta pressione prevale sul microclima locale e finalmente torna il sereno, seppur sempre con vento. Già il vento è la dominante della gita tanto da  penalizzare salita ed discesa.
Si ritorna a valle divallando ma sciando invero molto poco; l’importante non farsi male tra neve ventata, crostosa, e via via sempre più marcia. Faticosa risalita con pelli e coltelli alla Bocchetta Kastel e finalmente giu al rifugio e a Riale scorrendo sulla bella strada che sta diventando meta ambita di tantissimi ciaspolatori. Torino è ancora molto lontana.


lunedì 17 marzo 2014

UltraIbericus Vicenza 15 Marzo 2014

Sito UltraIbericus

Dal racconto dell'OgreDoctor
Dopo il Trail del Lago d'Orta, e la "sbornia di gloria" una pausa, complice la stagione invernale, per ritemprare il fisico e la mente fiaccati dalle troppe scorribande era più che necessaria.
L'estate però si avvicina a grandi passi e le due gare a cui mi sono iscritto (Cromagnon e UTMB) richiedono una preparazione ottimale.
Messi i presupposti muscolari di forza, indispensabili (con un gran lavoro in palestra) per resistere agli impatti e alle sollecitazioni muscolo-tendinee delle discese, ora è necessario creare la resistenza fisica e mentale.
Il menu prevede: Ultrabericus (65km 2500 D+), Maratona Alpina (42km 2500 D+), Grand Trail Rensen (60 km 4000 D+), Dolomiti Extreme Trail (56 km 4000 D+) in preparazione al CRO e Dolomite Sky Race (22km 1750 d+), Trail del Sestriere (50km 2500 D+), come lavoro di rifinitura pre UTMB.  Poche gare e molti trail autogestiti, sperando in un meteo favorevole per portare a termine il programma.
Ultrabericus: obiettivo arrivare al fondo. I 65 km e i 2500 metri di dislivello positivo, pur senza le salite toste a cui siamo abituati nei percorsi di montagna, sono comunque molti in un momento della stagione in cui le gambe hanno cominciato a dare segni di parziale risveglio.
Arrivo a destinazione la sera del venerdì con tutta la famiglia. L'aria è ormai primaverile. Recuperato il pettorale e il "misero" pacco gara, dopo una cena frugale (la solita pasta prima della gara) rientriamo in hotel.

La partenza è alle 10.00 da Piazza Signori. Tutto il tempo per una salutare dormita e una colazione senza ansia. Al mattino saluto la famiglia e mi dirigo con altri due atleti, che alloggiavano nel mio stesso hotel, alla partenza. L'aria del mattino è un po' fredda e la scelta di partire con le maniche corte e i pantaloncini mi preoccupa un po', ma, mano a mano che passano i minuti, l'aria di scalda e alla fine riesco a portare a termine la gara senza indossare la giacca antivento che faceva parte del materiale obbligatorio.
In piazza siamo 1200 fra "integrale" e gara coppie", quasi 1000 per la gara singola. Davvero un gran risultato se si pensa al numero di iscritti dell'anno passato. Sulla line del traguardo riconosco i volti dei campioni, concentrati e sempre "tirati", così diversi da noi trailers in "sovrappeso". Saluto Paolo Masserenti conosciuto al Sardinia Trail 2013.
Alle 10.00 in punto sulle note di The Final Countdown degli Europe si parte. Tutti sfilano via come delle frecce. Il ritmo è subito elevatissimo, troppo elevato, almeno per me. Non sono qui per una 20 km e decido di portarmi su un ritmo più consono alle mie possibilità, che con le prime salite scenderà ulteriormente per assestarsi sui 7:45 al km.
I colli Berici sono già in veste primaverile, il paesaggio ondulato e dolce fa da contrasto con l'asprezza della gara, fatta di un continuo saliscendi nervoso che toglie ritmo e spezza le gambe, così poco allenate in questo inizio di stagione. Le salite dure saranno in totale 3. Nulla a che vedere con le nostre montagne. Il dislivello massimo è di circa 400 D+.
Di correre in salita, non se ne parla nemmeno; opto per un andatura al passo cercando di recuperare in discesa e nei tratti in piano. Pochissimo asfalto. Va dato merito agli organizzatori di essere riusciti a creare un trail di così ampio chilometraggio a poca distanza dalla città.
Approfitto dei ristori per fare scorta d'acqua. I monti berici non sembrano essere ricchi del prezioso liquido o almeno non mi è capitato di incontrare sovente fontane pubbliche. In totale i ristori saranno cinque, ben forniti e messi strategicamente ogni 10 km circa.
La gara scivola via tranquilla, l'andatura si mantiene costante almeno fino al 50 km. Da lì in avanti dovrò dare fondo a tutte le energie mentali e fisiche rimaste per portare a casa il risultato. Soffrendo un po', in cima all'ultima salita, al 62 km, giungo al Santurario di Monte Berico. Dall'altra parte 3 km di discesa e la città di Vicenza.
Non mi sembra vero, metto il turbo, passo alcuni trailers ormai sulle ginocchia, sento il profumo del traguardo. La strada ormai al buio è segnata dai lumini...riconosco le strade viste la sera prima, ci siamo l'ultima curva, sto per entrare in piazza. Vedo i miei bambini ormai infreddoliti e percorro mano nella mano con loro gli ultimi metri che mi separano dall'arrivo.
Bip..Bip..il suono familiare del tappeto che riconosce il chip sul pettorale e lo speaker che annuncia: il numero 805, OgreDoctor è arrivato al traguardo con il tempo di 8:49.
Scoprirò guardando la classifica di essere 265 assoluto e 242 degli uomini. Anche questa è fatta!

W Gli ORCHI

domenica 16 marzo 2014

Sunset Running Race Prato Nevoso(Cn) 15 Marzo 2014

Foto Sunset Running Race 2014
Classifica Sunset Running Race 2014
Sito Sunset Running Race

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Quarta edizione per la 'Gara di corsa al tramonto'' organizzata da Italia Triathlon dell'affiatato duo
Alberto Rovera e Davide Nerattini.
Quest'anno le iscrizioni hanno fatto boom, con ben 300 iscritti, sarà stato l'innevamento eccezionale, sarà il successo delle gare sulla neve, la location, il pacco gara, la presenza del mitico Olmo e del maratoneta Burifa ... non saprei spiegare.
Mi ritrovo qui nella conca di Prato Nevoso 1460 slm per via del pettorale omaggio elargito alla società Gli Orchi Trailers come premio al gruppo più numeroso al Trail Bianco di Cesana 2014.
Mai messo piede a Prato Nevoso la cui reputazione in parte rovinata dalle speculazioni edilizie degli anni 80', mi ha sempre tenuto lontano da questa località del cuneese delle Alpi Marittime.
Ma stavolta sono qui con due Orchi a mettere il naso e vedere di persona, senza pregiudizi,
Dopo aver percorso l'autostrada Torino-Savona a Mondovi si esce per salire su a Frabosa e poi a Prato nevoso.
Prima dell'abitato di Frabosa un tizio in bici con uno zainone alpino ci incuriosisce...Chi sarà mai quel matto con un carico simile sulle spalle?...Vuoi vedere che è Nico Valsesia quello che ha fatto Genova-Courmayeur in bici e poi di  fila è salito sul Monte Bianco. In quell'impresa si è sciroppato 300 km in bicicletta, 16 km a piedi e 4800 metri di dislivello fermando il cronometro sul tempo straordinario di 16 ore 35 minuti e 52 secondi.
Ci affianchiamo in macchina e...si è proprio lui, è partito stamattina da Borgomanero per arrivare a Prato Nevoso dopo 260 km di strada in bici ed essere stasera al nastro di partenza della Sunset Running Race (per la cronaca 15 classificato).

Arriviamo a Prato Nevoso e il piazzale è pieno in ogni ordine di posto, sembra di essere catapultati negli anni 70' al tempo della VALANGA AZZURRA quando lo sci di pista lo praticavano in tanti.
Neve abbondante, la conca piena di famigliole con i loro vitelloni accuditi e seguiti come solo le mamme italiane sanno fare (una vera disgrazia nazionale).
Tastiamo la neve, le temperature alte d questo fine inverno l'hanno fatta diventare una pappetta, la gara si prospetta come una faticaccia anche su questa piccola distanza di 10 km e 500d+
Dopo esserci cambiati ci scaldiamo sulla prima rampa dopo la partenza e già dopo pochi metri di dislivello si può ammirare lo scempio edilizio del luogo che lo fa tanto assomigliare ad un eterno paesino da presepe natalizio.
Nella conca si accumulano i gas di scarico prodotti da gatti delle nevi, motoslitte, Bar, ristoranti ect... un vero inferno, ciliegina sulla torta la musica pre-gara sparata a palla.

La partenza puntuale, senza chip alle 17.30 e la rampa iniziale da infarto al miocardio, il defibrillatore lo avranno i maestri di sci?
La pista però è capiente ed i 300 runners non fanno fatica a prendere la posizione più consona per il resto della gara.
Dopo la prima rampa si procede in fila indiana, e questo variopinto serpentone corre con il sole che tramonta alle spalle del Monviso. Bella immagine che fa scordare le brutture e la cacofonia della conca.
Più si sale più la neve è dura e si corricchia bene. Il punto più elevato toccato dalla gara è il  Rifugio Balma a quota 1870 slm.
Dal rifugio con un bel giro ad anello tra impianti di risalita (che orrore) si ritorna tutto in discesa a Prato Nevoso.
Discese ripide, dure e faticose con la neve macinata dal centinaio di runners davanti a me.
Il sole cala lentamente, non ho avuto bisogno della frontale che mi fasciato la testa per tutto il percorso, come fossi un Kamikaze giapponese.
Subito dopo la gara le premiazioni all'aperto ,con qualche problema a stilare le classifiche causa mancanza chip.
Tutti, non aspettiamo altro che andare a prendere posto in una delle pizzerie messe a disposizione
dell'organizzazione per il pizza party insieme al gruppo di runners Segusini e Canavesani,





martedì 11 marzo 2014

Lago Maggiore Half Marathon Stresa(Vb) 9 Marzo 2014

Foto Lago Maggiore Half Marathon 2014
Classifiche Lago Maggiore Half Marathon
Sito Lago Maggiore Half Marathon
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Intro by OrcoLaura

Un esiguo ma 'significativo ' numero di orchi ha preso parte alla Mezza del Lago Maggiore svoltasi domenica 9 marzo. Lo scenario rassicurante del lago, la temperatura ottimale, il percorso facilitato rispetto alle scorse edizioni hanno reso ancora più bella ed emozionate la competizione.Anche l'organizzazione della gara è stata ineccepibile,i traghetti messi a disposizione hanno reso possibile raggiungere il luogo di partenza ,gremito di podisti ,in tempo utile. Partiti da Verbania abbiamo raggiunto l'austera Stresa dove ci attendeva un pubblico partecipe ed una piacevole atmosfera, il tutto valorizzato dall'avere raggiunto,ancora una volta,il sospirato traguardo.

Cronaca By OrcoDavid

Gli amici Orchi hanno già cominciato la stagione agonistica da un bel po’, o meglio, qualcuno credo non si si sia mai fermato.
La mia verve agonistica, già scarsa di suo, è pesantemente fiaccata dalla scarsità di luce invernale e dalla pigrizia. Quest’anno poi l’abbondanza di neve sui monti è troppo invitante per pensare a gare.
E allora proprio per non provare vergogna di se stessi, oltre a qualche corsetta, seguo l’Orco Camola nei suoi preziosi allenamenti pistaioli, in bui martedì di gennaio e febbraio.
Poi tra chiacchiere di varia natura vengo a sapere che gli orchi stradisti hanno intenzione di andare a Stresa agli inizi di marzo per correre la Mezza maratona del Lago Maggiore, vale il viaggio perché si corre in uno scenario tra i più belli mi dicono. Ed allora mi convinco ad iscrivermi e pestare bitume per 21.097 metri.
Siamo in parecchi Orchi attratti dalla “mezza maratona sul percorso più panoramico d’Italia”, così recita il motto del comitato organizzatore. C’è chi si sta preparando all’ambizioso obiettivo della maratona di Roma (Forza OrcoGabryDrago!) e chi ne approfitta per una simpatica gita al lago per spirito di compagnia ed è il nostro validissimo, simpaticissimo ed insostituibile accompagnatore OrcoLoris. Poi ci sono gli Orchi Camola, Stefano, Giuseppe, Pippo, Joack più Simona che partono da Rivoli di buon'ora per incontrare a Pallanza L’Orcozoppo , OrcoLaura e l’OrcoIvan già sul posto.
 Dopo qualche difficoltà nel trovare l’esatto punto di partenza (che per la cronaca è Pallanza), finiamo nella bolgia pre-gara, fatta di code per il pettorale, per il bagno, per il deposito borse ecc. Per un momento mi prende lo sconforto di non essere da qualche parte in montagna a scorrazzare insieme a pochi amici. Superato questo momento da Orco antisociale, ci si ritrova in mezzo ad altri 2000 concorrenti alla partenza, sotto un bel sole rinfrescato da una leggera e piacevole brezza. Pronti via! si parte…, il percorso è davvero bello, leggermente mosso da alcune salitelle abbastanza dolci lungo il lago verso Stresa, con vista sulle isole borromee. Mi sorprendo ai primi km ad andare ad un andatura che non mi aspettavo; niente di che per certi corridori, ma a me fa un certo stare sotto i 4’40’’ circa al km. Decido di tenere così fin che me la sento, ben sapendo che gli ultimi km la media aumenterà di sicuro.
Infatti dopo un po’ i km si fanno sentire, ma riesco comunque a tenere una buona (per me) media e a chiudere con il mio, scarso, record personale , un pelo sopra l’ora e 40, di ben tre minuti sotto il precedente fatto ad ottobre alla mezza della Reggia di Venaria. Qualcuno degli Orchi è riuscito a fare un tempone (l’OrcoIvan 1:27:43 e OrcoCamola 1:31:08), qualcuno è anche salito sul podio di categoria come il grande OrcoGiuseppe, comunque tutti si sono comportati egregiamente e credo divertiti in una bella giornata di sport, fatica ed amicizia.
W la corsa, w gli orchi!
Continua OrcoCamola
Mi accodo alle parole di OrcoDavid per le mie sensazioni su sport, fatica e amicizia vissute oggi.
Sport: i nostri non saranno tempi importanti ma diventano ‘temponi’ per il semplice fatto che siamo Orchi di Montagna. Fa eccezione il risultato del bravissimo OrcoGiuseppe che, con 1:37.01 nella categoria SM65, ha fatto un vero ‘tempo importante’. I vincitori (Kenyoti, Etiopi e Cinesi) oltre ad essere incredibilmente bravi sono stati disponibili con i bambini per gli autografi e gentili con i bambini-cresciuti che hanno chiesto loro di scattare un 'selfie' (vedi foto).
Fatica: “corri senza l’ausilio del cronometro?” Magari! Il cronometro oggi l'ho guardo eccome ma mi ha aiutato ad essere regolare fino alla fine. Era quello che volevo a prescindere dal risultato.
Amicizia: per attendere le premiazioni abbiamo tutti perso il comodo traghetto delle ore 14.00. Nessun problema , anzi è stata l’occasione per un piacevole ‘svacco’ sul prato in riva al lago. Ci hanno pensato le risate a 'far venire bene le foto', un bel sole primaverile a scaldare i muscoli dolenti e il traghetto a farci sentire in vacanza.

Le Impressione di OrcoMauroFrancou

Bello tutto intorno alla gara, bella Verbania, il centro, che ho visitato con la famiglia, Villa Giulia , il mare... pardon il lago... dopo la gara pranzare con gli amici, scambiare due chiacchiere e via verso casa, felice di un bel fine settimana....
E la gara? beh che dire, Linus stamattina ha detto che è una delle mezze più belle d'Italia...Si quando corri con la testa giusta.
Ma io ieri ho corso solo per il tempo (de chè?).
Non mi piace più correre così!
Non voglio più essere schiavo del cronometro ma voglio correre perché mi voglio BENE.
Saluti a tutti gli ORCHI


Chiude L'OrgoGabriDrago

Spendida occasione...per scaldarmi un po’! Visto che la data della mia prima maratona si avvicina, siiii il 23 Marzo a Roma. Ce la farò? Chi lo sa??
L’importante sarà partecipare e stringere i denti, prossimamente vi renderò partecipi raccontandovi!
Per noi orchi nothing it’s impossible.
Correre una mezza maratona, su un percorso panoramico mi attraeva parecchio e il fatto che tutto ciò finalmente lo potevo condividere con i miei amici orchi…l’ha resa un’occasione irrinunciabile.
Partenza da Verbania Pallanza e arrivo a Stresa…la calma del lago, le ville lussuose, gli hotels eleganti, incorniciati dalle montagne circostanti hanno reso il percorso veramente piacevole. Una grande partecipazione: 2300 atleti sostenuti psicologicamente dal tifo di tanti bimbetti che lungo il ciglio della strada sporgevano la loro piccola manina per battere un cinque.
E’ stata una gran bella giornata, complice la magia della corsa che ha questo potere di farmi produrre grandi quantità di endorfine e conseguentemente mi rende felice con tanta voglia di vivere e sorridere alla vita. E tutto ciò ovviamente è amplificato all’ennesima potenza, grazie alla condivisione di questi momenti unici con amici altrettanto unici, che ti teletrasportano in un mondo virtuale, dove si dimenticano tutti gli affanni quotidiani. W gli Orchi.

martedì 4 marzo 2014

Maratona di Treviso 2 Marzo 2014

Foto Maratona di Treviso 2014
Classifiche Maratona di Treviso
Sito Maratona di Treviso
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoJoak


Cosa mi ha colpito di più della maratona di Treviso? La gentilezza e la cortesia dei Trevigiani, senza dubbio.

A partire dal titolare dello storico ristorante Alle Beccherie dove fu inventato uno dei dessert più noti e più amati: il “Tiramisù”

Proprio nei giorni scorsi tutti i quotidiani riportavano la notizia della prossima chiusura del locale a fine marzo. Impossibile per Orco Cipri730, Orco Zoppo e Orco Joack, non approfittare dell’occasione per una dolce degustazione!

La cortesia di tutto il personale dell’hotel Al Fogher dove abbiamo alloggiato: convenzionato con l’organizzazione della gara, hanno predisposto una prima colazione alle 5 del mattino e “late check out” senza sovrapprezzo, consentendoci una comoda doccia calda dopo la gara.
La gentilezza e disponibilità del personale del ristorante dell’hotel nell’adattarsi alle esigenze alimentari di noi maratoneti.
Ma il culmine del nostro stupore l’abbiamo raggiunto la mattina della gara mentre sotto la pioggia incessante cercavamo di raggiungere a piedi la stazione ferroviaria e prendere il treno che ci avrebbe portati a Conegliano, partenza della maratona. Avevamo già sbagliato strada ed eravamo in ritardo. Una signora si avvicina in auto. Aveva appena portato il marito alla stazione per la gara e avendoci riconosciuti “runners” si è offerta di accompagnarci alla stazione. Forse non avremmo perso il treno, ma certo siamo giunti appena in tempo. 

La gara: le prime dieci edizioni della TM erano state caratterizzate dalle “partenze multiple” con unico traguardo a Treviso. L’edizione 2013, ad esempio, prevedeva tre start: Vidor, Vittorio Veneto e Ponte di Piave.

Da quest’anno un unico percorso da Conegliano a Treviso. Un bel percorso pianeggiante, chiuso al traffico, attraverso località storiche che sono state teatro di importanti battaglie durante la 1° Guerra Mondiale e dove non è mai venuto meno il tifo di incoraggiamento di adulti e ragazzini di ogni età: tra questi, sicuramente, ci sarà qualche futuro maratoneta.


domenica 2 marzo 2014

Mezza Maratona a 5 Cerchi Pragelato(To) 1 Marzo 2014

Foto Mezza Maratona a 5 Cerchi 2014
Classifica Mezza Maratona 5 Cerchi 10,5km
Classifica Mezza Maratona a 5 Cerchi 21km
Sito Mezza Maratona a 5 Cerchi
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011

M'ingegno e sbuffo; 
azzanno, mordo e schiaccio
i bianchi cristalli.
Ma barcollo, arranco e fatico.
Rielaboro; seguo il respiro senza scopo,
leggero, naturale, privo di sè...
adesso galleggio sul manto immacolato
senza affanno.

Dall'Intervista all'OrcoPinoCar

D- Quinta Edizione della Mezza Maratona a 5 cerchi, 21km sulla neve e questa, se non sbaglio, la tua terza partecipazione, quest'anno ripeti lo stesso chilometraggio.
R-No, quest'anno ho scelto la gara più corta perché sto mettendo nelle gambe un po di fondo e dopo la gara di Cesana ho caricato un po di chilometri in settimana, perciò ho preferito qualcosa di veloce... per diversificare.

D- Come hai vissuto la gara visto ch hai scelto la distanza più breve.
R-Sicuramente ho dovuto spremermi  sin dall'inizio senza centellinare le forze come la passata edizione nella 21 km ma,devo dire che anche se la distanza è stata breve mi ha comunque impegnato parecchio.

D-Il fondo della pista di Ski-Cross-Country come lo hai trovato.
R-Ottimo lavoro da parte dell'organizzazione, che ringrazio,certamente con la pista battuta avrei potuto avere una performance più veloce, ma poi a pensarci bene mi sono detto:cosa c'è di più bello di correre su un fondo nevoso ed immacolato... diciamolo:se è dura, è dura per tutti o no?

D- Qualche personaggio tra i partenti che ti ha colpito particolarmente.
R- Ma, direi che i trailers erano abbastanza omogenei, mi ha colpito un ragazzo che correva la corta aveva la taglia piuttosto robusta, e  finita la gara sul viso un'aria soddisfatta... il che la dice lunga sullo spirito trail. 

D- Come hai trovato la risposta alla partecipazione all'evento da parte di altri atleti-
R-Mi é dispiaciuto per la scarsa partecipazione, dettata sicuramente dal maltempo, un vero peccato.
Si sono persi una bella gara.

D-In una gara cosi particolare sulla neve hai preso accorgimenti particolari per i materiali.
R-Nel mio caso specifico ho adottato scarpe da trail con molle Yaktrax, molto utili per non disperdere energia nella spinta ,pantacollant invernali, maglia intima in dryfit ,maglia tecnica, gilet windstopper, e cappellino.

D- Essendo una parte della manifestazione in notturna come hai gestito il problema luci.
R-Devo dire che la frontale che ho adoperato nonostante fosse un po datata, ha fatto egregiamente il suo lavoro anche se qualcuno mi ha chiesto se ho dovuto fare un contratto con l'Enel per la corrente!


D- Raccontaci del percorso e di qualche peripezia che hai dovuto affrontare durante la gara o le difficoltà che hai dovuto superare.
R-Il percorso che ovviamente già conoscevo, era abbastanza veloce e il dislivello positivo relativamente basso 187 mt, mi ha permesso nel giro di boa arrivare ad una velocità di  4,04 min. al km (in discesa) ,per il resto ho cercato di seguire una traiettoria che non mi portasse sulle orme di chi mi precedeva, questo per evitare appoggi sbagliati


D- Il post gara come lo hai trovato... cioè ristoro finale , docce, premi.. R-Sapevo già dell'organizzazione ottima ed infatti ho trovato al mio arrivo dell'ottimo thè caldo, con varie cibarie, inoltre le docce erano con acqua calda cosa non facile da trovare nelle altre gare, i premi sono stati ricchi e il mio 5°posto assoluto me li ha fatti assaporare ancora di più.

D- Quali sono i tuoi programmi per la stagione Trail che sta per iniziare.
R-Il prossimo appuntamento sarà senz'altro il Trail2Monti a cui sono già iscritto da tempo poi seguiranno altre gare che sceglierò in base al percorso che dovrà essere abbastanza impegnativo perché a Giugno il 21/22 affronterò il trail del Marguareis che da Limone piemonte mi porterà dopo 80 km, attraversando le Alpi Marittime a Breil sur Roya,incrociando le dita.

Grazie OrcoPinoCar