mercoledì 29 ottobre 2014

Bici MTB Alpignano - Lanzo - Rifugio Salvin (To) 29 Ottobre 2014

Foto Bici MTB Rif.Salvin
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Un'ottobrata così non s'era mai vista e perchè dunque non approfittarne per mettere il naso in alta Valle Tesso.
Nel cuore della provincia di Torino, la minuscola valle termina con un piccolo anfiteatro montuoso dove il Monte Vaccarezza 2200 slm, spicca su tutte le cime spartiacque con la valle dell'Orco.
La valle Tesso è incastrata tra le Valli di Lanzo e la valle del Malone. In questa piccola valle si trova il Rifugio Agrituristico Salvin a quota 1580 slm, meta della nostra ciclo escursione in MTB.

Per poter fare la gita a costo zero decidiamo di partire dalla bassa pianura e precisamente dal comune di Alpignano. Quello che ci aspetta sono 90 km e 1500D+ che fatti con le ruote grasse diventano cosa ardua...provare per credere.

Ma abbiamo tutto il giorno a disposizione, almeno finchè farà buio.
Sappiamo che il Rifugio è chiuso per cui ci porteremo il pranzo al sacco nello zaino, dove non mancherà un tubo di birra.
Partiamo alfine da Alpignano con OrcoDavid alle 9.45 ed anche se si tratta di una fantastica Ottobrata siamo vestiti con salopette lunga e giubbotti invernali. Accidenti se pesa lo zaino, forse era meglio partire da Lanzo...
Il percorso ci porta da Alpignano a Givoletto, La Cassa, Fiano. A Lanzo siamo già belli cotti.
Trenta chilometri su strada con  MTB da tredici chilogrammi si sentono.
La salita inizia proprio dal Comune di Lanzo Torinese dove il torrente Tesso si getta nel fiume Stura di Lanzo.
Su una buona strada comunale immersa in fitti faggeti ci portiamo a Monastero di Lanzo dove facciamo la nostra prima sosta presso la Trattoria Italia.

                      La parrocchiale di Monastero di Lanzo

Un caffè preparato da un anziano barista a cui chiediamo qualche informazione circa l'ubicazione del Rifugio Salvin. Ci viene riferito dal barista, in tono automatico quasi fosse un drone, che da Monastero 825 slm in 13km si arriva al rifugio Salvin a quota 1580 slm.
La strada asfaltata ci porta alla Frazione Mecca dove dopo qualche centinaio di metri inizia la strada sterrata per il Santuario di Marsaglia ed a seguire per il Rifugio Salvin.
Sono le 12.30 a.m. e sono tre ore che si pedala.
Le pendenze si fanno a tratti importanti e la fame anche.
Una sosta al Santuario di Marsagia luogo di culto e devozione per i locali. La costruzione in stile baroccheggiante si trova a quota 1300 slm, ci concediamo una pausa per mangiucchiare qualcosa.
Io sfodero un'improbabile snack inglese alla carruba comprato a Londra durante l'ultimo viaggio.
Dal Santuario al Rifugio Salvin mancano 300D+ in meno di due chilometri e con pendenze da far tremare i muscoli.
                     Il santuario di Marsaglia a quota 1300 slm

Due ciclisti scendono veloci. A cinquecento metri dal rifugio un chiacchericcio ci giunge...ma allora c'e' qualcuno lassu!!!
   Il rifugio Salvin 1580 slm in  alta Valle Tesso (To)

Sono i gestori che stanno completando i lavori di manutenzione prima della chiusura definitiva per il periodo invernale, riapriranno il 1 Aprile 2015.
Bandiere Italiane ed Inglesi sventolano dall'edificio.
Troviamo la gestrice Susy Allen, di origini Inglesi, intenta a godersi questa splendida giornata di sole sulle sdraio poste nella parte a sud della costruzione, prima di riprendere il lavoro pomeridiano,
La cima del monte Vaccarezza a 2200 slm la più alta del catino della Valle Tesso

Ci racconta come quest'estate è stata avara di belle giornate mentre questa Ottobrata ha portato al rifugio tante persone. L'ultimo evento è stata l'indimenticabile  Maialata del 18 Ottobre 2014.
Invidiando la maialata con OrcoDavid consumiamo il nostro pranzo al sacco, sotto un sole quasi estivo.
Per gentile concessione dell'Allen il bar del rifugio, ci elargisce un buon caffè.
Un selfie finale con la cresta spartiacque della Val Tesso e poi giù in discesa, ben coperti, verso Lanzo.
I quarantacinque chilometri che ci separano da Alpignano li bruciamo in men che non si dica. Dopo sette ore, alle 16.30 scendiamo dalle bici e ci complimentiamo della buona riuscita di questa cicloturistica.






                      

martedì 28 ottobre 2014

CicloAlpinismo Susa Rocciamelone(To) 25 Ottobre 2014

Foto CicloAlpinismo Susa Rocciamelone

Dal racconto dell'OrcoRoccia al secolo Praturlon Fiorenzo



"Con la forza della volontà quasi tutto è possibile".
Avevo sentito questa frase anni addietro e così l'ho fatta mia.
Avendo un certo feeling con il Rocciamelone (3538 slm ndr)  per via dei miei record da giovane (doppia salita e discesa, stabilito nel 1988, con il tempo di 9 ore e 51’e 13’’ ndr), l'altra notte non riuscendo a dormire mi veniva in mente di salire il Rocciamelone in mtb da Susa.
Sabato ho deciso di provare questa sfida con me stesso. Ho caricato in macchina la vecchia mtb di mia figlia, cercando di adattare al tubo del telaio superiore un pezzo di gomma piuma cosi da permettermi di portala sulla spalla in caso di bisogno.

Partito presto da Rivoli alle 7.00 a.m. ero nella piazza principale di Susa, in piazza della Repubblica.
Parcheggiata la macchina ho incominciato a percorrere in mtb i 21 km di salita fino al rif. La Riposa dove sono giunto in 3 ore e 10 minuti- Tempo che per gli specialisti farà sorridere.

Ripreso fiato ho spinto a mano la mtb fino a Ca d'Asti in circa 1h30'.


Da Ca d'Asti stimolato da dei giovani che salivano in vetta ho ripreso la salita un po' con la spinta e un po' a spalla, Sono così riuscito a raggiungere la Croce di ferro a 3300 m. in un'altra ora e mezza.


 Ho proseguito ancora per un bel tratto ma a causa dei tratti innevati e ghiacciati ho dovuto abbandonare la mtb e proseguire fino alla vetta in meno di mezz'ora.


Effettivamente l'ultimo tratto delle corde fisse era pericoloso anche senza mtb.
In discesa ho recuperato la mtb , e per me ex provetto discesista non ci sono state ulteriori difficoltà...e la discesa dalla Riposa a Susa è stata una vera goduria.
E' stata una bellissima esperienza e posso vantarmi di essere un vero OrcoRoccia.


giovedì 23 ottobre 2014

Limone EXtreme SkyRace Limone del Garda (BS) 12 Ottobre 2014

Limone Extreme Foto OrcoIvan
Classifiche Limone Extreme
Sito Limone Extreme

Dall'intervista all'OrcoIvan

D: Terza edizione della Limone Extreme Race nelle due modalità SkyRace e VerticalRace. Finale di stagione a Limone del Garda dove grazie al clima del Lago omonimo è ancora possibile gareggiare anche ad Ottobre. I percorsi sono molto tecnici, quale delle due gare hai scelto.
R: Ho scelto la SkyRace 24,5 km  2000d+

D- Come giudichi la logistica ed il tracciato della manifestazione.
R: Per quanto riguarda la logistica, ovviamente essendo una gara di coppa del mondo era tutto molto ben organizzato, per quanto riguarda il tracciato si presentava molto tecnico con la prima salita molto impegnativa cosi come la discesa finale. A metà percorso molti sali e scendi.

D: Il percorso a picco sul Lago che sensazioni hai provato.
R: Purtroppo il paesaggio era offuscato dalla fitta nebbia che non mi ha permesso di godere del paesaggio circostante.

D: Quale personaggio tra i partenti ti ha colpito particolarmente.
R: Ovviamente Kilian Jornet Burgada "il mio mito",  facendo il suo stesso percorso mi rendo conto delle sue capacità e del suo talento.

D:Che cosa si prova a gareggiare con mostri sacri della corsa in montagna.
R:Sono sempre molto onorato di fare i loro stessi percorsi, affrontare le stesse difficoltà e vivere le loro stesse emozioni, ma a volte il confronto lascia l'amaro in bocca.

D- Dopo le piogge dei giorni precedenti l'evento hai adottato indumenti e scarpe particolari.
R: Ho corso con pantaloncini e maglietta con il supporto di manicotti e giacca antipioggia, considerando che il temporale ci ha sorpresi a metà gara. Scarpe Brooks Cascadia 9.

D: Raccontaci  di qualche peripezia che hai dovuto affrontare durante la gara o le difficoltà che hai dovuto superare.
R: Il fango è stato il problema peggiore, riuscire a reggersi in piedi in discese ripide è stata dura. Purtroppo sono stato vittima dei crampi nell'ultima discesa.

D: Cosa ne pensi del terzo tempo... cioè ristoro finale , docce, premi...ect.
R: Il ristoro era nella norma, niente di che. La premiazione non l'ho vista.

D: Quest'anno hai partecipato ad altre SkyRace.
R: Biella Monte Camino e la Dolomiti SkyRace.

D: Quali sono i tuoi prossimi programmi sportivi da qui a fine anno.
R: ValSusa Traila a novembre  e Vertical di Sansicario a dicembre.

Grazie OrcoIvan e... buone corse

domenica 12 ottobre 2014

Corsa del Musinè Caselette(To) 19 Ottobre 2014


Foto Corsa al Musine 2014 Partenza
Foto Corsa al Musine 2014 Race S.Abaco
Foto Corsa al Musine 2014 Race Punta del Musine
Foto Corsa al Musine 2014 Arrivo
Foto Corsa al Musine 2014 Junior
Foto Corsa al Musine 2014 Pranzo

Classifica Corsa al Musine 2014 Salita e Discesa Assoluta
Classifica Corsa al Musine 2014 Salita Femminile
Classifica Corsa al Musine 2014 Salita Maschile
Classifica Corsa al Musine 214 Staffetta Maschile Assoluta
Classifica Corsa al Musine 214 Staffetta Femminile Assoluta
Classifica Corsa al Musine 214 Staffetta Mista Assoluta
Classifica Corsa al Musine 214 Staffetta Over100 Assoluta

Edizione 2013
Edizione 2010

Dal racconto dell'OrcoPinoR


Luglio 2014 dalla telefonata di Gabriele:
Gabriele : Ciao Pino ho una proposta da farti. Che ne diresti se quest'anno gli Orchi entrano a far parte dell'Organizzazione della 29° della Corsa al Musinè?
OrcoPinoR: Direi che ne sono personalmente entusiasta ma occorre che ne parliamo al primo consiglio direttivo Societario degli Orchi Trailers. Ti faro sapere al più presto.

...e cosi al primo consiglio degli Orchi Trailers ASD presente tutto il direttivo viene deliberato l'ingresso Ufficiale degli Orchi ad una delle gare storiche nel panorama Piemontese della Corsa in Montagna.

Gli Orchi tutti hanno risposto numerosi alla manifestazione chi all'Organizzazione chi come atleta in gara.
Il giorno dell'evento contiamo ben trenta Orchi in piazza Cays a Caselette(To).

Il mattino del 19 Ottobre 2014, si inizia presto. Già alle 7.00 eccoci a montare le strutture che ospiteranno gli atleti e la zona pranzo.

Alle 8.30 aprono le iscrizioni ed i ritiri pettorali.

Alle 9.00 il gruppo Orchi che dovrà occuparsi di rilevare i tempi parte per la punta del Musinè, quota massima della gara.

Alle 10.00 viene dato lo start della gara, in piazza Cays, nelle sue tre tipologie; Up, classica, Staffetta.

Alle 10.45 Gli Orchi all'arrivo per rilevare i tempi in piazza Cays.

Alle 12.00 stesura delle classifiche

Alle 14.00 le premiazioni

Alle 15.00 si smontano le strutture che hanno supportato gli atleti.

alle 15.30 merenda con la gara di torte promossa dalla ProLoco,

Una manifestazione che ha visto la partecipazione di circa 200 atleti, un successo dovuto; alla capillarità della pubblicità prodotta, al volonta di tutte le associazioni coinvolte, al meteo fantastico.

Dal punto di vista sportivo la gara classica (salita e discesa) ha visto:

per gli uomini
Arrivi Pettorale Tempo    Cognome Nome  
1           126      00:48:44  Vacchieri Luca
2           187      00:51:04  Odino Taziano  
3           151      00:53:15  Oria Lorenzo

per le donne
Arrivi Pettorale Tempo    Cognome Nome
1        161    00:55:44       Cardone Debora
2        174    01:04:54       Borio Paola
3        168   01:06:37       Cabodi Mirella

Da segnalare che la Cardone Debora ha stabilito il nuovo record della gara strappandolo alla Ornella Bosco che con 55:48 lo deteneva dal 2005.

Record maschile rimane di Gabriele ABATE 44’49” (anno 2005)

Al termine della gara del Musinè è nella normalità vedere scendere atleti che, caduti in discesa, ritornano all'arrivo con escoriazioni varie e quest'anno non ha fatto eccezione ma per fortuna niente di irrimediabile.
Il vero successo della manifestazione forse il terzo tempo che ha visto partecipare oltre che molti atleti anche i casellettesi intervenuti numerosi.
Ma come rinunciare al tipico piatto piemontese; il bollito con le sue salsine e le patate ruspanti di Rubiana(To).
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L'evento nel dettaglio

Il Comune di Caselette, Sag di  Abate Gabriele, Gli Orchi Trailers Asd  organizzano per:
Domenica 19 Ottobre 2014 29° edizione della Corsa del Musinè 

Ritrovo ore 8.00 piazza Cays Caselette(To)
Partenza tutte le gare alle ore 10.00

Alla sua 29° edizione , una delle storiche gare nel calendario piemontese di corsa in montagna. Quest'anno con la novità delle tre gare

Classic 7km 750metri e 750D+
Gara Classica in salita e discesa (FIDAL in collaborazione con U.S. La Salle)

UP  3km 500metri 750D+
Gara di sola salita arrivo alla Croce Promozionale UISP

Staffetta cambio alla croce dopo 3km 500metri e 750D+
Gara a staffetta con cambio alla croce Promozionale UISP 

 CORSA PER I BAMBINI Varie distanze e Categorie… (verso le ore 11.30 la partenza)

Costo  Iscrizione gara: 5euro
Pranzo con bollito e patate; 7euro

per ulteriori informazioni e iscrizioni
scrivere a info@valsusatrail.it tel:0119643242

Regolamento gara CORSA DEL MUSINE'

PAGINA FaceBook corsa al Musinè

martedì 7 ottobre 2014

Morenic Trail sulle orme del ghiacciaio Brosso(To) 4-5 Ottobre 2014

Foto Morenic Trail 2014
Classifica Morenic Trail 2014
Sito Morenic Trail

Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010

Dal racconto dell'OrcoMami ovvero LA RIVINCITA CON….ME STESSO!
Rieccoci:
4 OTTOBRE, ore nove son di nuovo al nastro di partenza di un trail, questa volta del  Morenic Trail.
Sinceramente poteva essere qualsiasi trail: dalle nevi al deserto ,dalla pianura  alla montagna:il mio obiettivo era un altro: RITROVARMI.
Diciamolo con assoluta  sincerità: credo  che qualsivoglia ORCO,  dopo un insuccesso sportivo che non abbia  digerito, aspetti, di riscattarsi !
Oggi gli americani lo chiamano DNF= DID NOT FINISCH, quando ti ritiri !
 Il mio ritiro quest’anno  all’UTMB non l’avevo assolutamente digerito,son sincero.
Quante chiacchere a caldo  a Chamonix  e poi ancora dopo  con l’amico Pino si son sciupate, scomodando filosofie orientali  ,psicologia ecc.
Ma ora son qui al nastro di partenza, evviva!
Altro signor  trail  questo morenico: km 133  e 2280 D+   sulla carta. Poi pero’ il mio Garmin  ha detto  km  116,59  e disl 2387 !
A parte i  freddi numeri ,è stata una gara direi  curiosa; di quelle, a mio esclusivo parere, che merita fare una volta nella vita ,ma forse  non una .. seconda!
Posso dire con espressione SERIOSA”gara di difficile interpretazione”.
In sostanza :partenza in salita per mezz’oretta. Poi  25km e” pusa”  di sentiero in leggera  discesa in mezzo a vegetazione  altissima. Poi pianura,…pianura,.. pianura  e naviglio...pianura e salitine… poi infine;finalmente, al 89°km circa una bella salita di 20/22km  con tratti di sentiero davvero ripidi.
Curioso eh?
Comunque a parte queste considerazioni, è  questa una gara che sta diventando abbastanza  famosa  per l’indubbia curiosità del percorso; per la possibilità  di guadagnarsi 3 bei punti per l’UTMB; per l’amenità di viaggiare a cavallo di questa morenica e di capirne tutta la sua orografia e di goderne i suoi laghi. Ne abbiam passati ben 6 se non sbaglio, dai  piu famosi  Candia e   Viverone , ad altri minori ma carini come i laghi  di Bertignano, di Maglione, di Moncrivello.
Circa 250 partenti con anche le staffette composte da 2  a quattro trailers.
Bell’ambiente dal lato umano: semplice come i trails di un tempo. Famigliare, la gestione del tutto, ma precisa e puntuale nell’essenziale dalle balise poche ma buone, ai punti di ristoro nei primi 50km  tristi. Nei secondi 70km,  nella notte, buoni i ristori e nel finale un'ottima palestra scaldata per riposare e docce calde!
Ma, come  dicevo  all’inizio, è stato bellissimo per me: mi son ritrovato con la testa e la determinazione che mi erano improvvisamente sparite nell'UTMB, a Saint Gervais, il 30 agosto; ho ritrovato il piacere di correre abbastanza (tenuto conto del percorso con tratti pianeggianti), di superare con rinnovata voglia i guai che puntuali si presentano in ogni trail: la frontale  che si rompe; il bel volo senza, per fortuna, conseguenze. Le due ore di pioggia  a dirotto nel fango che aumentava, le balise che….dove..  cazzo…sono!   Ect ect...
Ma sul far dell’alba, che in questa stagione non arriva  mai... eccomi  FINISCHER!
Foto di rito, applausi, birra; che bello... MI SON RITROVATO!
Insomma il trail, questa nostra sana passione, ha ancora una volta insegnato qualcosa, che puo’ essere utile nella vita:
“se cadi, poi ti rialzi e può essere che tu sia più forte di prima, devi crederci.!”

Dicevo ad agosto: sogna in grande ed osa fallire: dai oggi si puè di nuovo sognare in grande...VEDREMO!



Ai confini delle nuvole - Trail autogestito Alta Valle di Susa 4-5 Ottobre 2014

Foto Trail autogestito Alta Valle di Susa

 "...L'uomo deve sognare per salvarsi" (W. Bonatti)

Dal racconto dell'OgreDoctor
Sin da bambino le idee più straordinarie si manifestano nei sogni; all'inizio appena appena accennate, uno schizzo su una tela bianca, un desiderio nascosto dell'anima, ma presente, insistente.
Più il sogno si ripete e più l'incertezza che lo avvolge si dipana. E così cominci a studiarlo, analizzarlo, coccolarlo; mano a mano si fa largo una certezza: se si può immaginare, si può anche realizzare.
E il sogno diventa finalmente azione, il bisogno innato di misurarsi, provare, sperimentare, conoscere, si concretizza.
Solo con se stesso fra le nuvole, in completa sintonia con l'ambiente e gli amici, libero e  straordinariamente vivo. Niente ansia pre-gara, niente assillo dei cancelli. In completa autosufficienza, seguendo una linea immaginata prima sulle carte e ora calpestata. Quasi intravedo l'esile traccia del gps snodarsi su per i colli, scendere in mezzo alle valli e di nuovo inerpicarsi su per le montagne disegnando la nostra rotta.
La velocità non mi interessa. Oggi, non è una dimensione che mi appartiene. Non è importante arrivare prima di qualcun altro. Conta solo il viaggio, ciò che mi circonda, gli splendidi posti che attraverso: gli do un nome e imprimo la loro immagine in modo duraturo nella memoria.
Anche il meteo è dalla nostra parte. La nuvolaglia che avvolge in partenza le cime dei Re Magi, progredendo nella valle della Rho, piano piano si dipana e svela le pareti circostanti in tutta la loro maestosità.
Viaggiamo estivi, ma nello zaino, "l'impossibile" di materiale "obbligatorio", si fa apprezzare con il suo non trascurabile peso. Non possiamo contare su nessun appoggio logistico; in questa stagione i rifugi sono ormai tutti chiusi.
La traccia si rivela perfetta, la scelta del percorso anche. Solo il tratto dal Rifugio Re Magi a Pian del Colle sarà sicuramente da ripensare e sostituire con una probabile digressione sotto la Guglia Rossa, per riprendere poi il sentiero originale al Colle des Acles; l'asfalto non fa per noi, una vera tortura per gli occhi e per i piedi.
Sono ormai le 17.00 quando arriviamo al Rey. Sulla Grand'Hoche si addensano delle nuvole sempre più minacciose. Un attimo di tentennamento... Sarà saggio continuare? Abbiamo ancora qualche ora di luce e ancora non piove. Decidiamo alla fine di proseguire con il piano originale: si ritorna a salire verso il Passo dell'Orso.
La visuale è tarpata dalle nuvole basse in cui siamo avvolti, ma la strada è sicura, ben segnata. Faccio da pace-maker, il sentiero non ha incognite per averlo fatto e rifatto in allenamento. Arrivati al passo, sbattiamo letteralmente contro il Bivacco Blanchetti, che si palesa all'improvviso davanti a noi. Era li fino all'altra volta, chi la portato via?! A parte gli scherzi, orientarsi in mezzo alle nuvole sarebbe stato impossibile senza l'aiuto del gps. Lo realizziamo ancora di più scendendo dal passo di Desertes e più ancora sul sentiero che dal Colletto del Lago cala verso la strada dello Chaberton: è ormai buio e la luce delle frontali è riflessa dalle nuvole che ci avvolgono. L'atmosfera diventa irreale, quasi fiabesca. Perdersi: un attimo!
Arrivati alla strada dello Chaberton resta ormai l'ultimo colle da superare a quota 2670 m e poi la discesa su Claviere. L'orologio segna, però, le 21.00, circa 45 km percorsi e 13 ore di marcia. Stimiamo in 2 ore e mezza circa e 800 d+, l'impegno che ancora ci attende per mantenere inalterato il programma originale: troppo tardi per raggiungere il Rif. La Capanna a Claviere! Unica via di fuga possibile: la discesa su Fenils (lunga e noiosa come sempre, più lunga che salire e scendere dal Colle dello Chaberton! - pazienza sarà per un'altra volta) e in paese un provvidenziale taxi per raggiungere la destinazione preventivata.
Forse ci è mancato un po' di coraggio...mai comunque il coraggio potrà essere frutto di uno sconsiderato quanto pericoloso impulso: il rischio che ne seguirebbe è per se stesso stupido, arido e insignificante. Ritengo che un certo tipo di rischio dia sapore alle cose e sia certamente una componente dell'avventura; è però un cavallo di cui bisogna saper tenere ben salde le briglie (tratto da "Montagne di una vita" - Walter Bonatti)
Anche questi piccoli inconvenienti, fanno parte del gioco. Gestire gli imprevisti, le situazioni di emergenza, dominare le proprie emozioni negative, sono aspetti fondamentali in gara, ma ancora di più, quando viaggi in autosufficienza. Ci siamo comportati come una vera squadra, con l'esperienza di Silver, un autentico veterano, a darci sicurezza.
Arrivati al rifugio una bella doccia ristoratrice, cena pantagruelica, bagnata da una sempre apprezzabile Moretti e poi a nanna.
Chi vuol esser lieto sia, di doman non c'è certezza...
Le previsioni del tempo per il giorno dopo non lasciano presagire nulla di buono: nuvoloso, pioggia dal primo pomeriggio e quota neve a 2500 metri, recita Nimbus. Con questi presupposti il passaggio a 3000 metri del Colle della Ramiere, per arrivare nella valle Argentiera, potrebbe rivelarsi qualcosa di più di un semplice azzardo.
Dopo una colazione sostanziosa e un'occhiata al cielo, decidiamo di partire comunque per la seconda parte del viaggio, ma chiudendolo a Cesana Torinese, scendendo da Capanna Mautino, accompagnati da una giornata in parte soleggiata, in barba a Nimbus.
L'ottima compagnia, i posti da sogno e il meteo clemente hanno reso questa avventura magnifica.
Il sogno è ormai una splendida realtà.
Appuntamento alla prossima puntata per riprendere il viaggio da dove lo abbiamo interrotto.
W gli Orchi, W la montagna.


giovedì 2 ottobre 2014

Vertical Race "I CHI AMUN" Vallone della Balma Forno di Coazze(To) 30 Settembre 2014


Classifica I CHI AMUN de la BALMA 2014

Dal racconto dell'OrcoLuca

Oggi ho corso.
Era da un po' che non partecipavo ad una gara….impegni vari, calo di entusiasmo, non so bene neppure io.
Comunque. 
Sono arrivato alla partenza per tempo, mi sono scaldato per bene... e via.
In quei 56 minuti di corsa nessun pensiero, solo concentrazione su di me e respiro affannoso, costante.
Nessun pensiero, un gran vuoto mentale, nessuna distrazione, neanche il paesaggio. 
Nessun pensiero, solo l'essere presente a me se stesso, l’essere in costante "ascolto" del mio corpo, motore che a pieni giri mi portava su, su , su...
Nessun pensiero.
Poi l'arrivo. Ho ripreso fiato, mi sono cambiato, rifocillato. 
Di nuovo pensieri.
C'era il pranzo, ma non so perchè non mi andava di restare, ho deciso di pranzare a casa e sono tornato giù. 
E' partita storta oggi e non poteva che uscirne una giornata "strana"...
Sì, perchè oggi dovevano venire con me anche la mia compagna e mio figlio (6 anni).
L'avevo organizzata bene, mi sarebbe piaciuto mettere insieme la mia passione per la corsa con una bella giornata in famiglia ( in fondo 6 km scarsi e 1000 metri D+ impegnano pochino e ci stava anche di condividere il resto della giornata coi miei cari).
Poi un po' il brutto tempo, un po' vedere Leo che dormiva così "goduto", sono partito da solo.

E infatti il primo pensiero, arrivato al traguardo, è stato 'fanculo alle corse e a tutti i corridori: ho voglia di stare con Leo e Carolina!
Non sono nemmeno andato a vedere in che posizione mi sono piazzato. Sono subito partito per tornare giù.
E ho ripensato agli ultimi due week-end... 
15 giorni fa la salita al Monviso (che emozione!!!) con Carolina. L'abbiamo fatta con il CAI, veramente faticosa, però che bello alla fine aver condiviso un'esperienza così con la tua compagna...
Lo scorso week-end invece un'altra gita CAI con il gruppo giovanile, e quindi questa volta Leo protagonista di un bellissimo anello nella conca dei 13 laghi, accompagnato da mamma e papà.
Bello, davvero, vedere l'entusiasmo dei bambini di fronte alle piccole meraviglie che ti regala la montagna... Nei dintorni dei laghetti era pieno di piccolissime rane, poi i due cannoni abbandonati là da chissà quanto tempo. Chissà come i bambini  se la sono immaginata la guerra, al racconto sulla storia di quei due cannoni... tanti paia d'occhi sgranati...

Ma guarda che bei pensieri mi vengono ora mentre corricchio felice in discesa verso l'auto, verso casa... mi sembra di esser stato "spento" per chissà quanto tempo.
Ecco, forse mandarsi "fuori giri" correndo come pazzi, scatena questo tipo di reazioni nella propria testa.
Ho la mia teoria: forse la pressione del sangue così forte riesce a sfondare quella barriera nella nostra anima che la quotidianità mette su, che ci impedisce di godere di piccole cose... come fanno i bambini che trovano centinaia di piccole rane saltellanti sul sentiero vicino ai laghetti...
In ogni caso la giornata si è raddrizzata (nonostante il clima sia rimasto avverso...) e un bel pomeriggio "letterario" per  bambini mi ha fatto vivere un altro bel momento in famiglia...
Ero partito abbastanza demotivato, mi è passato anche il pensiero di tornare a letto e... 'fanculo le corse e tutti i corridori. E invece sono bastati 100 metri e tutto ha ripreso a fluire come doveva...
Proprio una bella giornata, (nonostante il clima avverso), giusta, piena, tutto quel che è stato ci stava, e me lo sono proprio goduto!


Ah! già, qua si parla di corse e di gare, e io mi perdo nei miei viaggi mentali.
Sono stato alla "Core amùn da Balma", ovvero dal campeggio sopra il Forno di Coazze al rifugio Balma, gara alla sua seconda edizione organizzata dal CAI Coazze.
Core amùn... suona bene e trae origine dall'espressione locale "I Chi Amun" (dal sito del CAI Coazze...):
 
I CHI AMUN  
è un'espressione della parlata franco-provenzale di Coazze, che in italiano si traduce con
SU DI LI'.
Per chi ama la montagna, e per i coazzesi in genere, è però una traduzione limitativa che non spiega nella sua completezza il significato di I CHI AMUN

I CHI AMUN
è dove i nostri progetti e sogni più belli si realizzano
è dove ritroviamo le nostre radici
è dove vorremmo spendere tutto il nostro tempo
è dove ritroviamo l'ordine della natura
è dove ritroviamo la nostra dimensione di uomini liberi
è dove ritroviamo noi stessi 

Aggiungo: "I chi amun" è tutto quello che ho vissuto oggi, alla fine di una giornata di corsa... e non solo.