mercoledì 22 luglio 2015

Tour Alta Val Sangone(To) 22 Luglio 2015


Foto Tour della Val Sangone 2015

Dal racconto dell'OgreDoctor

difficoltà: EE
esposizione prevalente: Sud-Ovest
quota partenza (m): 1087
Lunghezza (km): 22
dislivello complessivo (m): 1900
località partenza: Molè (Forno di Coazze, TO )
punti appoggio: Rifugio Balma

Era un po' di tempo che cercavo la giornata giusta per provare questo percorso. Dopo innumerevoli salite al Robinet dal Rifugio Balma, anche se la mia ultima ascensione risale a più di 20 anni orsono, volevo provare ad arrivare alla Capanna degli Angeli dal Colle della Roussa, percorrendo tutta la cresta spartiacque.
Unico compagno nella mia folle avventura l'OrcoZoppo, reduce da una notte insonne al lavoro.
Partenza da Borgata Molè o almeno così dice la traccia ricavata dalla Fraternali. Ma del sentiero per Case Agostino nemmeno l'ombra, ormai in disuso e cancellato dalla vegetazione. Intravediamo qualche traccia un po' più in alto, che seguiamo fino alle già citate baite. Da questo punto, a cui si arriva anche con la strada asfaltata, che porta a Pian Neiretto, parte  il sentiero militare, che va a ricongiungersi in prossimità di un piccolo ponte di legno, con quello più noto, che sale alla Balma.
E qui casca l'asino! Invece di proseguire per l'angusta traccia, ci inoltriamo prima sulla strada asfaltata e poi, giunti a Pian Neiretto, risaliamo fino alla fine delle piste da sci, addentrandoci nel fitto bosco. La traccia è ovviamente qualche centinaio di metri più in basso e per ritrovarla cominciamo a "ravanare" in lungo e in largo. Sono certo che l'OrcoLuca, massimo esponente di questa disciplina, sarebbe stato fiero di noi. Riusciamo anche a rompere le "balle" ad un capriolo solitario, intento a fare colazione.

Finalmente, giunti quasi al bivio per la Palazzina Sertorio, ritroviamo la strada corretta e cominciamo a marciare a ritmi serrati.
In meno di un'ora siamo al Colle della Roussa. Giusto il tempo per un gel e si riparte. Ci rimangono circa 900 metri di dislivello da percorre per arrivare al Robinet, toccando in successione le Rocce dei Mortai, la Punta dell'Ila, la Punta del Lago Sud, il Colletto della Balma, la Punta Loson, il Colletto Loson e finalmente l'agognata meta. La salita è costante, ma non cattiva; ogni tanto dobbiamo usare anche le mani. La Punta del Lago ci riserva, però, una bella sorpresa. Arrivati in cima, come, in effetti, si poteva arguire dalla cartina, il sentiero non esiste! Poco prima della vetta, un piccolo tratturo che si mantiene a mezza costa, ci avrebbe permesso di aggirare la punta dal lato del vallone della Balma e riportarsi sul sentiero in cresta in prossimità del Colletto Balma.
Ma il pericolo è il nostro mestiere. L'espressione dell'OrcoZoppo è tutto un programma: @#@¶¶¶ che c...@@##! E sì, o stiamo tutto il giorno qui, o proviamo a scendere per questo dirupo...E così sia, chiane, chiane, prima dritto per dritto e poi traversando, ci portiamo sul colletto Balma dal lato del Vallone di Rouen, dove possiamo ammirare in tutta la sua bellezza sulla nostra sinistra, lo splendido lago omonino.
Le difficoltà sono finite, non ci rimane che salire fino al Loson, dal quale, finalmente, come uno spettro, immerso nella coltre di nuvole di calore, ogni tanto, intravediamo la sagoma della cappella in cima.
Finalmente in vetta possiamo tirare un sospiro di sollievo. Ora dobbiamo solo scendere e anche se sono passati due decenni dall'ultima volta, mi pare di esserci venuto la settimana prima, tanto i ricordi sono vivi e precisi.
Chiudiamo il giro in 6.30 con pause annesse e con grande soddisfazione.

Complimenti all'OrcoZoppo, prima per essersi fidato e poi per essersi sciroppato 22 km e 1900 metri di salita, dopo una notte trascorsa a lavorare.
W Gli Orchi, W la montagna

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