sabato 31 dicembre 2016

SciAlpinismo Colle della Maddalena Valle Stura(Cn) 28-30 Dicembre 2016



Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Siamo nel cuore delle alpi  Cozie e precisamente nella Valle dello Stura di Demonte, importante affluente del Po  per il grandioso bacino idrico individuato da questo lungo  solco vallivo che si protende per oltre 60 km a partire  dal Colle della Maddalena ( per  i cuginetti francesi Colle di Larche)  fino alla pianura Cuneese in Borgo San Dalmazzo.
Valle lunga e che racchiude un tesoro inestimabile di centinaia di gite di scialpinismo classico  fino alle grandi salite dell’Oserot, Oronaye, Enchastraye, Tenibres, Becco Alto di Ischiator.
Il periodo natalizio  impone  una lunga sosta e la  scelta , per cambiare vallata ogni anno,  cade  appunto in questo paradiso,  nel paese di Sambuco posto a circa 1180 mm, 18 km prima del colle della Maddalena.  Antico paese  quasi completamente ristrutturato e sede persino di municipio oltre che di 92 abitanti su una superficie di 46 kmq con una densità di 2 abitanti per kmq  ( direi che non esistono problematiche di affollamento, con la stessa densità media l’Italia avrebbe  circa 680.000 abitanti!).
 Origini celtiche per questa  agglomerato  che un tempo contava quasi 2000 abitanti  sparsi nelle numerose frazioni in montagna. Il nome si riconduce probabilmente alla coltivazione  del sambuco e alla distillazione del liquore oppure all’arpa pastorale di forma triangolare detta Sambuca.
A causa del suo isolamento rispetto al mondo circostante , la Vallata è stata teatro  di grandi scorribande militari nel corso della storia, a partire dal   probabile transito di Annibale   per  arrivare a Napoleone   attraverso il colle della Maddalena e  finalmente agli scempi edilizi  anni 60/70 della vicina Argentera. Tutto il paese risente comunque  dello sviluppo edilizio di tipo militare con  una grande galleria  Comando scavata nella montagna.
Ma a noi interessa  soprattutto un nome ed una garanzia, per tutti da Bartolo, storica locanda del paese  che ha saputo realizzare un albergo di tipo diffuso tra le vecchie costruzioni in pietra  attorno alla primitiva locanda, con un nome  importante, Hotel della Pace.
Hotel  completamente ristrutturato in pietra e legno, con cucina superba a base di specialità  locali e soprattutto di vini piemontesi da non perdere!
Il cuore dell’albergo  risiede nella sua  piccola e pretenziosa SPA, centro benessere con  saune, bagni turchi,  saune con  fieno e percorsi  su ciottoli  e secchiate fredde  da veri masochisti,   che è stata meta di tutte le nostre serate.
Comunque si comincia il primo giorno  con:
CIMA DELLE LOSE 2813
Da Argentera (CN)   28-12-16
Siamo nella parte alta della valle in un paese  oggetto della più sfrenata  espansione edilizia  non controllata,  ovunque una selva di seconde case completamente vuote o peggio non ultimate. Si lascia la macchina a Grange sul primo tornante della statale, e imboccando velocemente il  selvaggio vallone di Puriac attraversiamo il piccolo torrente omonimo, direi troppo velocemente perché finisco direttamente in acqua  con  windstopper , sci e pelli, ma la giornata, come sempre, è bellissima e non ho problemi per asciugarmi, anche se tutta la salita si svolge all’ombra  in pieno versante Nord.  Si risale tutto il fitto bosco di conifere su  una evidente traccia molto ripida  che permette di prendere rapidamente quota  fino  a raggiungere i primi contrafforti della montagna in aperto sole. Da questo punto si deve risalire  tutto il grande sperone di destra  che fa da baluardo alla vetta.
        
Attraversamento della conca sommitale con la città dei sassi a quota 2400mt

La neve si trasforma rapidamente e in piena esposizione ai freddi venti comincia ad essere ghiacciata e tormentata. Raggiunto un piccolo colle a quota 2400 metri circa, occorre attraversare  in piano la conca sommitale  sede della città dei sassi, ovvero il punto di raccolta di tutti i massi caduti dalla piramide di vetta, e con evidente  percorso a slalom  si riesce finalmente a guadagnare  il grande sperone di destra. A questo punto su percorso evidente  e calzando i coltelli a causa del fondo sempre più duro, con circa 300 m di dislivello e pendenze decisamente sostenute, ecco la cima. Vento e freddo e soprattutto  la dimensione microscopica della punta impediscono di fermarsi. Il tempo di togliere le pelli e  veloce partenza sul pendio nord puntando direttamente alla conca  inferiore. Le prime curve sono sempre un po difficili tale  da scendere il primo pezzo a derapage; La neve a questo punto diventa alquanto accidentata e lavorata dal vento tale da non permettere una   bella sciata, vista anche le pendenze  sensibili su cui si viaggia.
La città dei sassi è raggiunta velocemente e di qui in avanti migliora il fondo nevoso,. Molto più morbido. Discesa nel bosco decisamente accidentata  e non  sempre scorrevole; occorre ricercare il percorso tra i larici evitando di abbracciarli.

Cima delle   Manse 2727  m
Dal Colle della Maddalena   29-12-16
Tempo sempre troppo bello tale non invogliare neanche la ricerca del meteo. L’alta pressione è ormai stabile da molti giorni  e il colle della Maddalena con i suoi 1980 m di quota non fa eccezione. Il termometro però scende decisamente  a -5° C e tutti i francesi Ski alp convergono qui.
La gita è ormai un classica  per tutti i gusti, pelli di foca, ciaspole, scarponi, tavole…
In coda come bravi  escursionisti affrontiamo il dolce vallone della  Oronaye su un versante completamente a Sud, con neve decisamente trasformata ed inizialmente molto dura. Ma oggi si trotterella visto la scarsa lunghezza della gita. Infatti giunti  sotto la cresta  di confine con l’Italia, la valle si biforca, a destra l’Oronaye, a sinistra  la nostra gita su una lunga cresta , da affrontare su un pendio in traverso  inizialmente molto dolce.  Il caldo si sente decisamente  e ,lentamente con lunghi traversi su pendii  perfettamente sciabili  raggiungiamo la cresta senza calzare i coltelli. A questo punto la cresta è un susseguirsi di piccole elevazioni da percorrere in cavalcata per fermarsi sulla cima più libera.  La vetta è ormai satura di  sciatori e  decidiamo di fermarci sulla parte  che presenta una serie di massi  puliti dalla neve; panorama mozzafiato sulle alpi francesi ed Italiane; la parete Ovest dell’Oronaye e del Vanclava sono davvero impressionanti. Visto che  la discesa sul versante Nord è  improponibile per le nostre forze, con un pendio da brivido,  decidiamo saggiamente di ritornare per i nostri passi sulla via di salita.
Tutta la discesa avviene su neve trasformata e dura, talvolta anche crostosa ma decisamente portante. Il nostro Colle  è veramente vicino e ci accoglie con una lunghissima file di vetture parcheggiare a bordo strada, tutti sciatori!
ANTICIMA DELLE LOSE 2500
Da Argentera (CN)   30-12-16
Terzo ed ultimo giorno di gite,; oggi vista il buon risultato della prima gita si decide di ritornare verso il gruppo della Cima delle Lose. Però stavolta la partenza è proprio da Argentera, appenala lasciato il grande parcheggio degli impianti di risalita ed aver raggiunto il borgo vecchio di Argentera. Meta sarebbe la  Punta di Incianao a sinistra della Lose. Ci attende il solito ripido bosco di conifere  con pista diretta da percorrere  tra gli alberi ed un numero spropositato di giravolte. Ormai ho imparato  la tecnica  e soprattutto in velocità per limitare il dispendio di energie. Comunque dopo un’ora e mezza di grande bosco finalmente  riusciamo a vedere il sole  sui pendii  superiori. Siamo proprio sotto la punta delle Lose e stavolta puntiamo senza esitazione alla grande spalla di sinistra  dove si ergono  una serie di elevazioni che fanno da contrafforte  al massiccio. Però adesso è Nord pieno e la neve  è diventata polvere!. Una ripidissima traccia ci accompagna in un ambiente stupendo da alta montagna   su una anticima a quota circa 2550. Battiamo gli ultimi metri con un bellissimo traverso sotto le rocce e basta per adesso siamo sazi!

Bisogna assaporare la discesa che infatti  viene  percorsa su un ripido versante diretto fino al bosco su una bella farina. Ma anche il bosco stavolta presenta un fondo decisamente migliore tanto da raggiungere  in meno di un’ora il paese di Argentera. Si ritorna a  casa!  

BUON 2017 da Gli Orchi Trailers ASD

BUON 2017 da Tutti Gli Orchi

sabato 24 dicembre 2016

Bici Mtb Colle del Crò da Pinerolo(To) 24 Dicembre 2016

Foto Bici Mtb Colle del Cro da Pinerolo


Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia (Marco Pantani)

Dal racconto pre-natalizio dell'OrcoPinoR

La vigilia di Natale è d'uopo, a volte, lasciare libera la casa a chi ha scelto, per un giorno,  di emulare conosciuti chef nostrani.
Era da qualche mese che meditavo la salita secca, su strada, da Pinerolo al colle del Crò nel comune di S.Pietro Val Lemina.
L'avevo fatto, il percorso, in discesa qualche anno fa, provenendo dal Gran Dubbione, e le pendenze sembravano impossibili.
Mi chiedevo che sensazioni avrei provato in salita. Il tarlo era già entrato nella mia "Mirrudda" (cervello in siciliano).
Ben agguerrito, dopo aver invitato qualche orco e non orco, decido di salire queste terribili pendenze, max 17%, con la mtb.


I numeri:
- Partenza da Pinerolo Bar Galup
- San Pietro Val Lemina
- Fraz. Talucco
- Colle del Crò
- 26km 900D+ circa

Parcheggio la macchina vicino al famoso, per i Pinerolesi, Bar Galup. Sono le 9.00 del mattino ed il bar è già stracolmo di "indigeni". Tutti ben vestiti, pare si siano dati appuntamento in questo storico Bar per scambiarsi gli ultimi auguri di natale prima d'approprinquarsi alle cene della vigilia.
Li scorgo, gli indigeni, dai grossi finestroni che danno sui portici, il chiacchericcio si sente persino fuori dal locale. Vorrei entrare, per una briosh ed un caffè prima di scalare l'arcano...ma osservo e passo.
In pochi chilometri, grazie alla pista ciclabile, sono a S.Pietro in Val Lemina. Da qui è passato il giro D'Italia 2015 e 2016. Una grande bici rosa fa bella mostra di se  per ricordare l'evento.
Fredda e tutta all'ombra la strada che da S.Pietro porta a Talucco. Le temperature di questi giorni hanno però permesso alla neve di sciogliersi sulla strada. Rimane qualche raro tratto ghiacciato. In questa stagione meglio salire con le ruote grasse.
Dalla frazione Talucco le pendenze diventano importanti, si passa dal 12% al 15 al 17%. Ma con il rampichino non si fatica granchè.
La vista sugli ultimi baluardi delle Cozie e sulla pianura piemontese ripaga delle difficoltà.
A destra la rocca Sbarua paradiso dei rocciatori. Sotto la rocca Sbarua il nuovo rifugio Mellano dove è stata ricomposta  Casa Canada dono del comitato olimpico canadese Torino 2006.
Alla frazione CRO' trovo un po' di neve sulla strada ma riesco ad arrivare al piazzale della Locanda del Crò senza problemi.
In realtà volevo mettere il naso al colle, ma gli autctoni mi dicono che è innevato e così rinuncio.
Dal piazzale la vista magnifica sull'anfiteatro di monti. Aldilà di essi si svalica in Val Sangone.
Asciutto e ben coperto mi getto a rotta di collo, nuovamente alla Pinerolo Cavallerizza per ritornare a casa e controllare cosa hanno prodotto i novelli adepti dell'arte culinaria.



venerdì 23 dicembre 2016

La Grolla degli Orchi 23 Dicembre 2016

Foto Grolla degli Orchi 2016
Video Grolla degli Orchi 2016

Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010

Dovete concentrarvi su ogni giorno e consacrarvi completamente a esso, come se un fuoco vi infuriasse tra i capelli (Taisen Deshimaru)

Dalla cronaca dell'OrcoPinoR

Non è certo il cielo sopra Pechino quello che si staglia sotto i nostri occhi in questa fantastica serata, Le luci di Torino nette e nitide sotto di noi. Ci auguriamo che anche i nostri amici cinesi possano un giorno godere dell'aria tersa, appendere al chiodo le mascherine antismog ed affrancarsi da un condizionamento generale che li attanaglia da più di mezzo secolo.

L'aria tersa e la temperatura intorno ai +5° ci hanno permesso l'ascesa al mistico Musinè in totale spensieratezza.
Chi è partito da piazza Cays di Caselette prima, chi dopo.
Ma tutti i circa 60 componenti del gruppo si sono ritrovati in punta al monte.
Obbiettivo non detto ma condiviso segretamente; chiudere un anno sportivo ed aprirne un altro.
Gli zaini stracolmi di ogni ben di Dio sono stati svuotati sull'altare in pietra posto in cima.
Le pance lunghe e la salita di 750D+ hanno stimolato gli appetiti di tutti.
Un tripudio di torte salate, salami, pani caserecci, formaggi e produzioni casalinghe hanno soddisfatto tutti, ma proprio tutti.

Prima d'iniziare le tre cerimonie rituali è stato osservato un minuto di silenzio per gli OrcoRoby & OrcoRoccia. Sempre nei nostri cuori.
Come dicevo tre cerimonie.
La classica Grolla degli Orchi dove ormai l'OrcoCiccillo è stato eletto urlatore ufficiale delle classi di età.
La cerimonia del thè verde prodotto dall' OrcoNevruz, quest'anno assente giustificato causa una febbre cavallina, L'OrcoPolare ha distribuito generosamente il thè verde senza parsimonia.
La cerimonia del thè nero. Una new entry della serata. Maestro cerimoniere L'OrcoMegaflex che ha stupito un po' tutti.
Terminate le cerimonie alcune lanterne cinesi sono state lanciate nel cielo. Ognuno dei presenti. credo, abbia espresso i propri desideri per i 7,5miliardi di umani che condividono con noi la TERRA. I miei desideri forse retorici ma sempre buoni, cosciente dell'impermanenza di tutto.


sabato 17 dicembre 2016

Via Lattea Trail Salice D'Ulzio(To) 17 Dicembre 2016


Foto Via Lattea Trail 2016
Classifica Via Lattea Trail 2016
Sito Via Lattea Trail

Via Lattea Trail edizione 2015
Via Lattea Trail edizione 2012
Via Lattea Trail edizione 2010
Via Lattea Trail edizione 2009

Un fiocco di neve non cade mai nel posto sbagliato (saggezza ZEN)

Dalla cronaca dell'OrcoPinoR

Quinta edizione del "Via Lattea Trail" con 8 Orchi iscritti.
Le freddissime previsioni prospettate dagli organizzatori non si sono palesate,  cosicchè arriviamo a Salice D'Ulzio(To) luogo della partenza/arrivo con temperature più miti che nella bassa padana.
C'è, tra gli Orchi, chi è alla sua prima Via Lattea Trail, chi alla sua quarta edizione o chi come OrcoGranFatherSherpaRamsetMazinga è diventato senatore di questa competizione unica nel suo genere in Italia.

Cinquecento il totale degli atleti iscritti alle due distanze la 25km 1700D+ e la 12km 900D+
La vestizione come al solito la parte più complessa della preparazione.
Cosa metto sotto le scarpe? I ramponcini, le molle, le catene...nulla?
Quanti strati per coprirmi? 1,2,3,4 ? Giacca?
Insomma si vede di tutto.
Alla partenza lo speaker ricorda i nostri OrcoRoccia e OrcoRoby mancati il  3 Dicembre 2016.
Il percorso quest'anno è stato modificato, si viaggia sempre su piste da sci, sia in andata che al ritorno, con pendenze, a volte, da capogiro per chi come noi ha sotto i piedi scarpette da running. Tant'è che sul muro delle Rocce Nere succede di tutto. Qualche trailer scivola e trascina giù quelli dietro di lui. Altri non riescono a salire per via dello scarso grip del mezzo tecnico.
Qualcuno si lamenta del balisaggio scarso. Riferisce OrcoSherpaMazinga che sulla distanza lunga, in discesa dal monte Fraiteve, qualche trailer ha sbagliato pista allungando il percorso di qualche chilometro.
Tutti godiamo, però, della splendida luna  e di una magnifica stellata regalataci da madre natura.
Gli ultimi chilometri li corriamo sotto una nevicata artificiale sparata dai cannoni. Il circo della neve non si ferma mai.
Alla spicciolata arriviamo tutti al traguardo ma insieme ci accomodiamo al polenta Party per chiudere questa quinta e simpatica edizione.



Trofeo Orco dell'anno 2016 PontePietra Giaveno (To) 16 Dicembre 2016

Foto Serata Premiazione Trofeo Orco dell'anno 2016
Regolamento Trofeo Orco dell'anno e Albo D'oro


Il 16 Dicembre 2016 presso la pizzeria ORCHIDEA  di PontePietra Guaveno(To)  Gli Orchi Trailers hanno chiuso l'anno sportivo 2016.
Prima delle premiazioni è stato osservato un minuto di silenzio per Nostri OrcoRoccia e OrcoRoby.

Gare Trail & Strada 2016

Classifica Finale 2016


TROFEO ORCO DELL'ANNO 2016
Valentina Giardiello alias OrcoVale


1) Mauro Mazzino alias OrcoSherpaMazinga
2) Paolo Cravero alias OrcoPablito
3) Fiorenzo Praturlon alias OrcoRoccia

TROFEO ORCO STRADA 2016
1) Andrea Camoletto alias OrcoCamola
2) Paolo Zoppis  alias OrcoZoppo
3) Gabriella Cipriano alias Orco730
MIGLIOR FOTO 2016 Galleria foto Concorso 2016
Giudice del concorso ha espresso il suo giudizio sulle 70 foto che hanno partecipato al concorso.

MIGLIOR RACCONTO 2016
Giudice Prof.ssa Elena Gallizio

MIGLIOR VIDEO 2016 (NEW) Galleria Video Concorso 2016
Giudice Emilio Mandarino Good Luck 99 Cinema
3) Paolo Zoppis alias OrcoZoppo link video

venerdì 16 dicembre 2016

Nasce il Team Bike Gli Orchi Trailers Asd sezione Cacciatori di Colli

Il 15 Dicembre 2016 Nasce ufficialmente il team Bike:

Gli Orchi Trailers ASD sezione "Cacciatori di Colli"
Affiliazione CicloAmatori Uisp.

Sito
www.CacciatoriDiColli.com

pagina FB al link:
Pagina FB Cacciatori di Colli

sabato 10 dicembre 2016

Bici bdc Santuario S.Ignazio Lanzo(To) 9 Dicembre 2016

Foto Bici bdc Santuario S.Ignazio Lanzo(To)

Dal racconto dell'OrcoPinoR

L'alta pressione stabile sul Nord Europa e Nord Italia, ci permette di fruire  giornate ancora splendide.
Lo cappa di smog che avvolge le città preoccupa pochi. Gli accordi di Parigi, sul clima, COP21, ormai chiusi nel cassetto e forse definitivamente sotterrati dallla nuova amministrazione USA.
Visto il meteo, quindi, l'OrcoNevruz propone una cicloturistica da Alpignano al Santuario di S.Ignazio a quota 930slm, appena a 5km da Lanzo Torinese(To)
Partenza alla 10.00 a.m. per dare modo alla temperatura di salire leggermente. La Provinciale nr.181 che da Caselette porta prima a Fiano e poi a Lanzo, la troviamo in alcuni tratti ghiacciata, da pedalare lentamente per non finire con le terga sul nero bitume.

I numeri A/R
Partenza : Alpignano(To)
Distanta : 65km
dislivello; 950D+
Arrivo: Santuario di S.Ignazio Lanzo(To)
OrcoNevruz spinge sul piano come una locomotiva a vapore. Di buon grado mi accuccio dietro di lui.
La salita che in 5 chilometri porta al Santuario di S.Ignazio è arcigna quanto basta. Il panorama è superbo poichè la strada circumnaviga il monte Bastia dove si trova il Santuario costruito nel 1629 D.C.
Arrivati in cima il cancello per accedere al panoramico piazzale del santuario è chiuso. Da una porticina aperta riusciamo ad infilarci di soppiatto con le bici cosi da poter arrivare in cima al monte. Il panorama sulle montagne delle tre Vallate di Lanzo è superbo.Valle Viù, Val D'ala e Val Grande.
Una gita sicuramente da riproporre alla nuovo Team di ciclismo Gli Orchi Trailers Asd sezione Cacciatori di Colli

domenica 4 dicembre 2016

Triste giorno per Gli Orchi Trailers 3 Dicembre 2016

Articolo giornale La Stampa 4 Dic 2016

Con tristezza infinita comunichiamo che il giorno 3 Dicembre 2016 sono venuti a mancare all'affetto dei loro famigliari e del mondo sportivo gli Orchi:

OrcoRoccia Parturlon Fiorenzo
OrcoRoby Rolfini Roberto

Usciti insieme Venerdi 2 Dicembre 2016, di buon'ora, per una gita escursionistica sul Massiccio del Civrari(To), in fase di discesa dopo aver raggiunto Punta Croce, causa una fatale scivolata, sono caduti ed hanno perso la vita.

Perdiamo due Orchi entusiasti della vita e dello sport. Erano due belle anime.

Le condivisione delle tante gite ed i loro sorrisi saranno sempre con noi.

7° Un Po di corsa Torino 4 Dicembre 2016

Classifica Un Po di corsa 2016
Sito un Po di Corsa

Dal racconto dell'OrcoPolare

Domenica triste per gli Orchi Trailers.
La notizia della tragica scomparsa degli Orchi Fiorenzo e Roberto fa’ eco fino a Torino, dove vengono ricordati con un minuto di silenzio prima dello sparo, alla partenza delle due gare in programma.
Base Running organizza una 10 km ed una 21 km lungo il fiume Po, oltre 3000 i partecipanti sulle 2 distanze.
Decido con il collega Alberto di partecipare alla 10 km così alle 7,30 appuntamento alla stazione Fermi.
Pettorali ritirati il giorno prima; ricco pacco gara con mezzo chilo di caffè Lavazza e una bella maglietta tecnica marchiata Diadora.
I segni lasciati dall’esondazione del Po della scorsa settimana sono ancora evidenti; si notano cumuli di sabbia sistemati alla meglio dalle draghe in diversi punti del percorso ed il tratto tra il 7° e 8° km presenta ancora un fondo sabbioso ed alquanto scivoloso.
Addirittura nel corso della settimana antecedente alla gara riceviamo una e-mail da parte dell’organizzazione che si dispiaceva per dover annullare la 21 km in quanto le cattive condizioni del percorso non ne consentivano il regolare svolgimento. Poche ore più tardi giunge un'altra e-mail di smentita, tutto confermato, mezza compresa ma anticipate entrambe le gare dalle 10 alle 9 del mattino. Altra levataccia, per noi campagnoli…
E’ prevista anche una camminata di 3 km rigorosamente in costume rosso da Babbo Natale il cui ricavato va in beneficenza allo Ospedale infantile Regina Margherita.
La 10 km si presenta molto corribile senza particolari difficoltà tecniche se non per qualche tratto un po’ scivoloso per via del fango ancora presente e qualche leggerissima salita. Purtroppo il Po si vede molto poco, probabilmente gli organizzatori hanno preferito tenersi cautelativamente a debita distanza …

lunedì 14 novembre 2016

New York Marathon 6 Novembre 2016


Sito New York Marathon
Edizione 2014 OrcoPolare

Dal racconto dell'OrcoSmigol

Correva il mese di gennaio 2016 quando investii 10$ a fondo perduto per partecipare all'estrazione per la prescrizione alla maratona di New York del 6 novembre 2016.
Il mese successivo la dea bendata è passata direttamente attraverso la mia carta di credito con una iscrizione immediata (347$). Da qui la mia carta di credito inizia la sua corsa con la prenotazione del volo e  delle prenotazioni ai soggiorni strategici per l'arrivo, la partenza e l'Expo.
Dopo una stagione primavera/estate passata a preparare ultra trail a settembre si inizia con gli allenamenti sul nero bitume. Centinaia di chilometri con altrettante ripetute, progressivi, progressioni ,
lunghi, lunghissimi.
Arriva finalmente la settimana della vacanza newyorkese con annessa
maratona e si parte con la consueta e maggiorata ansia da prestazione più le varie complicanze organizzative, di transfer, di lingua, di alimentazione sana e di "saving" nel girare la città peraltro già visitata enne volte.
Due gli allenamenti soft in quella settimana ma pieni di emozioni correndo tra la quinta strada e central park gremite oltre dalle solite orde di turisti anche dalle orde di runners.
Sono già in città da un paio di giorni quando apre l'Expo e penso di essere stato fra i primi cento ad entrare e ritirare il bib number.
Mi sono trattenuto con gli acquisti aspettando i saldi del dopo maratona ma qualcosa ho finito per comprare. Un Expo così non si vede tutti i giorni. Il pettorale è parlante e oltre all'ovvio numero 11378 sono indicate: il colore dell'area assegnata a seconda del tempo dichiarato, la wave,il corral, le generalità e l'orario di imbarco del ferry.
La domenica della partenza la sveglia é alle 4.00. L'hotel anticipa il breakfast alle 5.00 così da permettere a tutti di partire con la pancia piena. Nella hall i runners si accalcano per accaparrarsi banane e carboidrati.
Il vero tesoro sono state le marmellatine! Ma viaggiando senza agenzia e quindi in autonomia mi dirigo in cucina e corrompo l'addetta che mi procura pane dei toast e marmellatine. Circondato dal branco italiano fagocitatore, qualcuno si degna di rivolgermi la parola ma sono stufo di sentire tirarsela su personal best, passo, mezze e maratone fatte. Faccio terra bruciata intorno a me menzionando l'UTMB e dichiarando che corro le maratone per allenarmi sulle lunghe distanze...e basta non ne posso più di runners fighetti con scarpe lucide e firmati fino al collo ! Voglio la nuda terra, voglio il fango datemi una discesa, datemi una salita, datemi un trail!
Il branco di signorini ha il pullman che li aspetta mentre io,orco tapascione, da vero newyorkese m'incammino da solo per qualche centinaio di metri per prendere la metro. In 15 minuti sono a Battery Park con altri runners americani con cui facciamo amicizia.
Imbarco immediato e dopo mezz'ora di navigazione con tanto di alba con vista sulla Statua della Libertà arrivo a Staten Island.il trasferimento prosegue in pullman verso il village e da lì una lunga camminata alla mia area.
Incontro Mattew del Colorado con cui ho corso il giorno prima e ci facciamo un bagel tanto per avere carboidrati da bruciare e dialogando amabilmente in inglese mi chiede che passo vorrò tenere, Dopo la mia risposta mi chiede un autografo; ho capito il misunderstanding io parlavo di minuto/ km e lui di minuto/miglia e sarei stato finisher in 2h20' circa!
Scatta la tattica pipì negli ultimi dieci minuti calcolando il tempo di fare la fila ma ormai sono già nel mio corral.
A Mezz'ora dalla partenza ci si sposta in massa ai piedi del Verrazzano. Aspetto all'ultimo minuto per liberarmi della vecchia tuta.
L'Inno americano, le canzoni che pompano negli altoparlanti e lo sparo. Mi rendo conto che sto correndo a New York, c'è il solito vento che sferza e alla mia sinistra gli elicotteri ad altezza uomo che fanno le riprese (mi sembrava la scena del film "Apocalypse now").
Faccio fatica a prendere il passo, si zigzaga, si scatta, si rallenta e si passa da un ritmo 4'15" a più di 5 e spero che le gambe reggano. Prendo il passo e come sempre mi disconnetto da tutto il resto. La mia testa è come se si staccasse e se dall'alto comandasse tutto il resto...controllo il passo, la cadenza, il battito. Sento le urla della folla lontane in sottofondo e le gambe iniziano a girare. Devo trattenermi per paura di andare in crisi.
Passano i chilometri anzi le miglia che sono più confortanti nel senso che ti sembra di aver percorso una distanza maggiore. Superata la mezza sono ancora in Brooklyn con un buon tempo (1h38') e continuo ad essere in forma. Per non spezzare la magia non mi fermo ai ristori nemmeno per bere, ma so che DEVO bere. Lo spettacolo lungo tutto il percorso e le urla della gente non ti lasciano mai e perfino i poliziotti e i vigili del fuoco fanno il tifo e battono il cinque.
Prima di arrivare ai 30km si attraversa il ponte di Queensboro in salita e con l'immancabile vento il passo va calando, in ogni caso raggiungo  i 30km in 2h23' ...la magia continua ed arriva la parte più dura ma più bella percorrendo la quinta e Central Park.

Quando entro nel parco sono passate 3h08'. Mancano ancora 3 miglia (e qui avrei preferito fossero km!!!) le gambe ci sono ancora e spingono riprendendo il ritmo dei 4'40". Sale l'emozione che non mi hai mai lasciato, e arrivo in lacrime con passo da bersagliere. Finisher in 3h24'33".
prima di raggiungere l'uscita ci vuole ancora un 'oretta ma il servizio di assistenza è eccezionale: coperta termica con logo tcs ny che conservo gelosamente e poi poncho con interno felpato e ricco recovery bag dove bevo il Gatorade piu' buono del mondo.
Guadagno l'uscita e l'immancabile Orcobetta mi aspetta orgogliosa sulla madison avenue e vai di nuovo con commozione , foto da finisher e ci si incammina verso la metro.
Calo di zuccheri e inizio a tremare, mi tuffo nel recovery bag e bevo il Gatorade peggiore del mondo alla vaniglia ma mi ricordo che in Madison Avenue un blocco più avanti c'è Magnolia Bakery e mi mangio una fetta di cheese cake gigante. Passano i tremori.
Sia in metro che in hotel mi distinguo dagli zombie che non riescono a camminare. Il mattino dopo a colazione rimango discreto ma perdo di vista Orcobetta che annunciava il mio tempo e sventolava il New York Times acquistato alle prime luci con la lista dei finisher. Il sopra citato gruppo di runners italiani non erano piu' cosi svavillanti.
Che emozioni ; è stata davvero una bella esperienza e quando i profani con cui parlo di corsa mi chiederanno :" e la maratona di New York?" FATTA!
Il racconto potrebbe diventare un libro perché la celebrazione dell'evento dura una settimana ed è sentito come una vera festa anche nei giorni successivi e poi quest'anno festa nella festa c'erano le elezioni, luci ,colori , politica, gadget, sport, cibo e Lei NEW YORK.
Siamo orchi e oltre le gambe c'e' di più.

lunedì 7 novembre 2016

7°Ecomaratona di Alba (Cn) 6 Novembre 2016

Foto Ecomaratona di Alba 2016
Classifica Ecomaratona di Alba 2016
Sito Ecomaratona di Alba

Edizione 2013

Dal racconto dell'OrcoVale

Al ritiro pettorali c’è un clima allegro e guardo gli atleti in fila
con curiosità, forse per cercare un po’ di conforto sulla mia dubbiosa
preparazione atletica per una gara impegnativa come la “prima”
maratona.

Alba è una bella cornice per iniziare questa bella avventura, le
torri antiche e il pavè del centro storico fanno di questa bella città
la location ideale per il mio battesimo. L’ansia arriva solo a pochi
minuti dalla partenza, complice il cervello che comincia ad inviare
input positivi tipo “fai del tuo meglio” ,“l’importante è divertirsi”,
“occhio alle storte in discesa” e così via. Alle 9,05 si parte con il
chiacchiericcio tipico degli amici al bar che si prendono in giro e la mia ansia se ne va.

Il pensiero costante è di gestire l’andatura iniziale senza esagerare e mantengo una velocità da crociera da lungo lento non sapendo bene come riuscirò a gestire gli ultimi chilometri. I miei obiettivi alla partenza erano: terminare la gara, non prendermi storte vista la mia predisposizione e non imbattermi nella crisi del 35esimo che mi dicono essere quasi la norma.


La pioggia del giorno prima ha reso le parti sterrate del percorso un po’ scivolose e si balla un po’ ma il panorama è mozzafiato soprattutto perché a metà gara è uscito un sole caldo che ha enfatizzato i colori autunnali delle vigne.
Ad ogni discesa avevo davanti agli occhi un bel dipinto ordinato, una bella collaborazione tra la natura e l’opera perfetta dei viticoltori; forse è proprio per la motivazione visiva  che ho scelto di partecipare a questa gara che consiglio a tutti i podisti; un plauso agli organizzatori è obbligatorio, visto il ricco pacco gara, ristori ben posizionati e percorso ben tracciato.

Al 38esimo tocca inerpicarsi per una salita in vigna spezzagambe dove camminare è l’unica possibilità rimasta, ma la felicità di sapere che manca un pugno di chilometri prevale su tutto. Gli ultimi tre chilometri in discesa mi danno la possibilità di sparare le ultime cartucce e cerco di recuperare il ritardo accumulato nelle salite.
Chiudo questa bella gara in 4 ore e 10 minuti e la sensazione è di aver scavalcato una staccionata da cui non si torna indietro…tocca pensare alla prossima maratona ,stay tuned!

ValSusa Trail Chiusa s.Michele(To) 6 Novembre 2016

Classifica Valsusa Trail 2016
Sito Valsusa Trail

Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013

Dal racconto dell'OrcoRoby

Ore 07,.00 mi accingo a partire da Rivoli per recarmi a Chiusa San Michele. Oggi mi aspetta un bel percorso nella stupenda valle di Susa. Un percorso ad anello con passaggio alla Sacra di San Michele.
La partenza avviene nei pressi del campo sportivo, nel viale alberato, per poi proseguire lungo la pista ciclabile fino a Sant'Ambrogio di Susa.
Dalla chiesa inizia la salita  sulla vecchia mulattiera. Si è veramente dura ma mi sono preparato e vedo che posso incrementare. Comincio finalmente a superare quelli che erano partiti come dei razzi. Io purtroppo, per il momento, sono ancora lento sul piano. Il sentiero ci porta nell'abitato di San Pietro, poi su, veloce verso la Sacra dove trovo il mio amico Pelissero, "abituè" di corse serali nella collina morenica di Rivoli. Mi dice che sono già transitati 170 concorrenti. Io sorrido e penso; bhè qualcuno dietro c'è visto che alla partenza siamo oltre 600.
Guardo l' orologio 47minuti per me un ottimo tempo. L'altro anno avevo impiegato 1h5min.
Giro di boa su al sepolcro dei monaci e poi giù in discesa verso borgata Basinatto. La discesa finisce al bivio per la gara corta. Io proseguo per la lunga e riprendo a salire fino a Basinatto. Lì trovo OrcoRoccia  che mi dice che sto forzando troppo per le mie possibilità, mi scatta una foto. Sono contento, sto bene. Si ridiscende alla borgata Pian Pume' ( un piano con meleti, molto bello).

Devo dire che sia i volontari sul percorso che i residenti delle borgate sono delle persone squisite, sempre con il sorriso e una parola di conforto per tutti.
Proseguo, ormai il motore è caldo. Si va su verso borgata Bennale, percorro un tratto pianeggiante finalmente. Un sentiero che sbuca su una carrozzabile, in parte sterrata su fino al Folatone.
Comincio a sentire dolore all'alluce valgo e mi fa' pensare di farmi operare al più presto possibile. Il dolore purtroppo mi compromette molto in discesa. Mi guardò intorno e cerco di distrarmi in questa stupenda cornice di colori e boschi, mi dirigo verso Presa Cattero.
Un sentiero manco a dirlo nuovamente in salita e che salita, ci porta nel punto più alto del percorso quota 1107 dove è posto il GPM.
Finalmente si scende verso la borgata Mura  per poi ritornare alla borgata Folatone. Sono contento, i dolori sembrano cessati sarà la magia di questi luoghi in cui mi sono tuffato e li sto respirando a pieni polmoni. Quella natura che ormai nelle città si sognano. Giungo sulla strada che porta al colle Braida un tratto da stradisti con ampi spazi pianeggianti. Raggiungo il colle e ritorno in discesa di nuovo verso Pian Pume'. Si ripercorre al contrario il percorso della mulattiera ripida e scivolosa fino al bivio tra percorso lungo e corto. Finalmente corro verso la fine di questa bellissima giornata quando ad un tratto un  trailler davanti a me si blocca e per non investirlo salto fuori dal sentiero con mio grande spavento. Riprendo la discesa ma ormai decido di non rischiare più  per non andare a compromettere una così bella giornata sportiva.
Impressioni: percorso molto tecnico  sia in salita che in discesa tipico di una corsa in montagna con un discreto  dislivello totale di 1190 e km 23,750 .Ottimo servizio dei volontari lungo il percorso .