martedì 5 aprile 2016

Trail Maremontana Loano(Sv) 3 Aprile 2016

Classifica Maremontana 2016
Sito MareMontana

Edizione 2015
Edizione 2013
Edizione 2012

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazzinga

Inizia bene il nostro  confronto sportivo a Loano, presso lo stand di partenza, con il titolo benaugurante “La gestione della crisi in corsa”, un momento di confronto e discussione tra atleti di  élite sul tema della crisi e della sua gestione durante una competizione, moderato dello psicologo e psicoterapeuta Cesare Picco.
   In effetti  l’avvenimento agonistico è veramente interessante con molti atleti di spicco presenti  alla grande manifestazione ligure che sta diventando un appuntamento di prim’ordine nel panorama dei trails nazionali.
    Dopo i tristi avvenimenti degli anni scorsi, abbinata  ad una superficiale gestione e controllo del territorio , la manifestazione ha assunto quest’anno un taglio decisamente professionale, tale da competere ormai con le gare più blasonate.
    I numeri la dicono lunga: circa 800 iscritti sulle tre gare, con percorsi da 60 km, 45 km e 20 km.
    La gara regina riservata agli specialisti delle lunghe distanze ha visto circa 190 iscritti con 172 arrivati ed  un podio di eccezione con tempi altrettanto sbalorditivi, dai 6h,23’ di Ornati, ai 6h,38’ di Ruzza  al terzo Fornoni con 6,40’, praticamente  schierati in 17 minuti su un percorso durissimo e altamente selettivo, 60,6 km, dislivello D+ di 3370 metri, quasi 80% di sentieri. Da notare che il tempo dell’ultimo è stato di  13 h, 07’
    La gara centrale  ha visto  arrivare 198 atleti su un percorso similare da 45 km, un dislivello di D+ 2514 metri, con tempi di arrivo dal primo di 4 h e 22’ al 10h, 03’ dell’ultimo.
Infine la gara mignon da 20 km con dislivello di D+ di 986 metri, la più partecipata con 312 atleti e tempi che vanno dal primo, Cavalletti 1h, 36’ all’ultimo con 4h, 21’
    Interessante notare che la differenza percentuale tra i tempi del primo concorrente e dell’ultimo rivelano un taglio più amatoriale dei partecipanti al percorso corto, e  una partecipazione decisamente più qualificata alla gara lunga. Infatti l’ultimo arrivato sulla  60,6 k  ha avuto una velocità media di circa 4,5 km/h, certamente  molto elevata se paragonata alla difficoltà del percorso e non riscontrabile nella stragrande maggioranza dei trails  più importanti.

    Ma oltre i freddi numeri della gara, va sottolineato come la presente edizione abbia presentato un percorso completamente modificato sia nella altimetria che nel tracciato rispetto alle scorse edizioni. Un percorso meraviglioso  completamente ad anello, intorno alla grande piana compresa tra Borghetto Loano e Pietra ligure, da percorrere  in senso orario  prima sulla dorsale montana Ovest, lato Albenga,  per  raggiungere il Gioco di Toirano e ritornare a Loano attraverso  la dorsale montana Est lato Pietra Ligure e Giustenice. Il percorso attuale della 45 k con partenza ed arrivo a Loano on the beach  si è rivelato il più interessante di tutti i vari  trail liguri, per asprezza , varietà del tracciato, panorama mozzafiato tra mare e montagna e sentieri sempre molto tecnici tra gole e dorsali infinite.
   Organizzazione davvero possente su una distanza di 45 km, dove praticamente sono stati presidiati e controllati  tutti i punti pericolosi, gli incroci, i  torrenti, con un imponente spiegamento di volontari e soccorso alpino. Anche tutte le zone di sosta e ristoro erano controllate con numerosi volontari ed una  logistica imponente  con tendoni, gonfiabili, corridoi, da fare invidia alla grande UTMB.
    Partenza antelucana per le gare lunghe alle ore 6,00 del mattino con circa  400 atleti.

    4 orchi si ritrovano al buio del lungomare di Loano per il  trail da 45 km ma non accendiamo neanche la frontale; inizio brutale sulla spiaggia  con veloce rientro alla passeggiata a mare da percorrere tutta fino a Borghetto, meglio correre qui perché sarà poi l’unica parte davvero scorrevole e semplice; infatti inizia presto la lunga risalita da Borghetto al monte Piccaro, la prima parte percorsa alla scarna luce dell’aurora tra la macchia mediterranea, poi con il sole nascente dietro Finale. Raggiunta la sommità inizia un lunghissimo traverso con panorama sul golfo di Albenga fino al Monte Acuto, in un tripudio di colori e soprattutto di odori mediterranei, tra il timo, la menta il rosmarino.
     Continua  l’oscillazione altimetrica sulle  cime della cresta fino a raggiungere il santuario di Monte Croce, anzi veramente il cantiere della nuova Chiesa ed il primo ristoro. A questo punto il ritmo cresce in funzione del percorso molto più scorrevole e la presenza anche di varie piste agricole, transitando dal villaggio di Rocca Barbena, al monte Subanco e finalmente al Gioco di Toirano, 24,2 km, punto mediano della corsa. Sono passate quasi 4 ore e la sosta si impone, anche perché non ci  si può alimentarsi con solo gel!
Comincia adesso la parte impegnativa , risalendo lungamente le pendici del Carmo fino ai grandi prati di  Peglia, per poi scendere a precipizio in un selvaggio vallone  di cui non avrei mai immaginato la presenza. Pensavo  di correre  finalmente su terreni conosciuti, ma evidentemente la orografia del Carmo è decisamente molto più complessa delle mie conoscenze. Profonda e selvaggia gola su sentieri molto  tecnici  fino all’attraversamento  del Rio Fissone e la successiva risalita faticosa  alla Rocca dell’Aia con  conseguente  inizio di  crisi  calorica; si impone il Gel! Ma comunque finalmente  sbattiamo materialmente  contro il rifugio Pian delle Bosse, situato in una meravigliosa radura ad 800 metri sulle pendici Sud del Carmo, e qui mi sento di casa, peccato che  mi accorgo di aver sfasciato le mie scarpe Cascadia; vista però la mancanza di alternative si prosegue, non prima di avere assaggiato la nostra focaccia ligure e le torte della brava Valentina, gestrice del Rifugio.
 A questo punto si rotola su sentieri disastrosi fino a Verzi, per poi farci risalire con grande sadismo di altri 200 metri, quando ormai vedevamo il mare di Loano.
La conseguente discesa dal  monte verso Loano  è, se possibile ancora più difficoltosa su un tracciato da … montagne liguri. Ma ormai il mare è laggiu’, non ci ferma più nessuno, a parte gli ultimi 800 metri sulla sabbia!
4 Orchi, Palmas  6h,30’ Mazzino e Vicari 8h 14’, Tasso 8h, 17’ arrivano al traguardo e questo è già un grande successo, e sicuramente  da rifare!

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