giovedì 7 luglio 2016

Sulle Tracce del TOR DES GEANTS Alta Via nr,1 (Ao) 30 Giugno -1-2-3 Luglio 2016

Racconti&Cronache UltraTrail Tor des Geants 2015-2010

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Tre anni orsono, quindi Agosto 2013, il nostro viaggio sulle Alta Via n° 1 della Valle d’Aosta finiva  al santuario di Cuney per l’improvviso aggravarsi delle condizioni di salute della mamma.
Adesso, dopo un peregrinazione tra i trekking estivi  della Valtellina  e dell’Adamello, decidiamo con mio fratello Roberto ed Ugo di riprendere il viaggio sui sentieri del TOR. Allora si era partiti dalla basse valle del Lys, ora lo riprendiamo da Cuney, altipiano fascinoso pieno di storia  e religione.
 Siamo su una conca erbosa a quota 2650 metri  che raggiungiamo in circa 2,50 ore di cammino dalle frazioni alte della Valle di St Bertlemy. La costruzione del  santuario Oratorio risale  all’anno 1760 circa e dopo  numerosi  ristrutturazione fino al 1860 assume la veste odierna di una chiesa di ragguardevoli dimensioni, quindi meta  religiosa di  continui pellegrinaggi. Testimonianza ne sono i numerosi ex voto che arricchiscono con tristi storie  tutto il presbiterio: notevole anche l’altare maggiore e la sua pala. Il rifugio trova sede in una struttura adiacente  e si presenta in condizioni certamente  degradate, ma  viene comunque gestito molto  amorosamente dai custodi giovani e preparati e nonostante la recente apertura  si presenta affollato da una numerosa comitiva di escursionisti francesi. Già circa 12 gitanti accompagnati da una guida  sul percorso e da una guida con  servizio di mula al seguito per trasporto dei bagagli da un rifugio all’altro.
Il giorno dopo partenza di buon mattino alle 7,0, ci aspetta una doppia tappa dell’alta via con un tempo previsto di circa 12 ore complessive. Discesa dal rifugio per balze erbose  ed una parte di sentiero attrezzato con catene  su una piccola cengia che evita di  scendere a valle di altri 200 metri. Di qui in poi si presentano  numerosi  pendii nevosi che  permettono di raggiungere il Colle di Chaleby a 2633 metri  e a seguire il bivacco Clermont, dal quale su pietraie ricoperte di neve recente  si raggiunge il colle Vessonaz  a quota 2793. Ancora tempo relativamente bello, condizioni di visibilità ottime che ci permettono di  individuare il lungo percorso  a scendere sulla valle  che attraverso varie alpeggi, scende lungamente fino a raggiungere  l’abitato di Close attraverso le forre della Valpelline sul ponte della Betenda.  Sono passate più di 5 ore  ci aspetta una altrettanto lungo viaggio  dal Paese di Close  attraverso  un tortuoso sentiero che con notevole sviluppo  permette di raggiungere in 3 ore l’alpeggio Brison e l’omonimo colle Brison  a 2480 metri.  Siamo esattamente sopra l’abitato di Ollomont che sembra a portata di  mani, ma ci aspetta una estenuante discesa  su uno scosceso sentiero tagliato sul fianco della montagna   tra paravalanghe, fino all’alpeggio  Berrio e finalmente su una interminabile strada interpoderale  si raggiunge Ollomont e a seguire la frazione di Rey. Sono passate le 19 quando entriamo in albergo, dopo una discesa complessiva di 2600 metri e salita di  1500 metri.


Terzo giorno,  ci aspetta anche oggi una tappa doppia ma con la sgradevole sorpresa della pioggia, che ci accompagnerà saltuariamente tutto il giorno. Da Rey al Rif Champilllon  sarebbero circa  2,45 ore ma ne impiegheremo almeno 4 in seguito agli errori di percorso dovuti ad una segnaletica scandalosa, eppure siamo sull’alta Via 1 e sul Tor. Scopriremo lentamente  quante poche persone  frequentino questo tratto dell’alta Via. Comunque dopo  aver erroneamente percorso  una lunga strada asfaltata raggiungiamo il Rif Champillon a 2375 m e a seguire il  famoso colle Champillon con vista mozzafiato sulla valle di  Saint Rhemy. Appena 1200 metri più sotto l’abitato di Etrouble ma un tortuosissimo sentiero ci fa peregrinare  per tutte le vallette laterali, gli alpeggi fino alle frazioni di Prailles e Eternod, dove non contenti occorre risalire di almeno 200 metri fino a raggiungere la strada poderale alta e finalmente a scendere lungamente fino a Saint Rhemy. Di qui altra discesa e risalita a Couchepace a quota 1600 metri, Hotel des Alp con una camera  lussuosa e cena faraonica.
Quarto giorno, meta il rif Bonatti in alta valle Ferret, ma raggiunto il rifugio  Frassati a circa 2500 metri dopo un lungo percorso a mezza costa in una giornata eccezionalmente tersa, apprendiamo che non è possibile transitare attraverso il colle di Malatrà  a 2925 m. senza attrezzatura alpinistica.
Si ripiega non senza rimpianto ma con molto buon senso su Saint Rhemy en Bosse dove la corriera ci riporterà ad Aosta  e alla vettura.


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