lunedì 20 novembre 2017

4° Trail del Balcone Biellese , Pettinengo(Bi) 19 Novembre 2017

Classifica Balcone Biellese 2017 - 21km
Classifica Balcone Biellese 2017 - 8km
Sito Trail Balcone Biellese

Dal racconto dell'OrcoMilug

Ancora un trail nel Biellese, ancora una levataccia, solita dose di sonno e freddo, ma tanto sono un orco!
“Tanto sono un orco”, me lo ripeto come un mantra quando arrivo a Pettinengo domenica mattina e ci sono zero gradi ad accogliermi. L’inverno si avvicina e si sente. La giornata è splendida, non una nuvola fa capolino e gli atleti vengono graziati da una giornata di sole e cielo terso, non così comune da queste parti.
Ci sono ben 450 iscritti ripartiti su tre tipi di percorso: il “large” di 37 Km, disl. 1400 mt, circa 70 iscritti; il “medium” di 21 km, disl. 1000 mt., circa 230 iscritti, valido come prova unica del Campionato Regionale Trail Fidal e lo “small” di 8 km, circa 150 iscritti.
Conscia dei miei limiti, decido che il percorso da 21 km mi basta ed avanza.
È il quarto trail che provo su questa distanza, ma è anche quello con maggior dislivello fino ad ora. Come arriverò dopo questi 1.000 mt di saliscendi nelle gambe? Arriverò?
Per farmi coraggio, penso alle gite alpinistiche fatte in estate: dislivelli maggiori, zaino pesante ed alta quota e mi dico che si, ce la posso fare. E poi sono un Orco! O almeno ci sto provando.
 Così, dopo il ritiro del pettorale, mi rifugio dentro al palazzetto del campo sportivo per scaldarmi, in attesa della partenza. I primi a partire sono gli atleti della 37 km, dopo un’ora tocca a noi.
Sparo dello starter e via, comincio a correre. Per fortuna l’inizio è in discesa e mi dà tempo di scaldarmi, senza mettermi subito alla prova su di una salita. Odio partire in salita, diciamocelo.
Il percorso è quasi tutto su sterrato, si attraversano boschi, salite e discese impegnative, alcuni scorci panoramici, non a caso si chiama Trail del Balcone Biellese.
Camminare e correre non sono la stessa cosa, me lo ricorda il mio cuore impazzito su alcune salite belle dritte, quelle che io chiamo gentilmente le “sputapolmoni” o “spakkakkuore”.
Perfido e allo stesso tempo astuto, il cameraman che ci attende proprio in cima ad una di queste: siamo tutti col fiatone, abbiamo rinunciato a correre e camminiamo il più velocemente possibile e lui sa che così non avrà bisogno dell’effetto rallenty, siamo già adeguatamente rallenty noi!
Il percorso è ben segnalato con bolli e frecce gialle, diversi i volontari lungo di esso e tre punti ristoro per la nostra distanza, per non far torto a nessuno, mi fermo a bere in ognuno di essi.
Primo, secondo e terzo bicchiere…ed il gonfiabile dell’arrivo si avvicina, un’ultima salita (odio anche gli arrivi in salita, si può dire?!) e sono salva!
“Tanto sono un orco”!

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