lunedì 19 luglio 2010

3RIFUGI VALPELLICE SKY MARATHON 18 luglio 2010


Foto 3Rifugi Val Pellice Sky Marathon 2010

Edizione 2009

Dal racconto dell'OrcoPinoR 

Ebbene si questa volta sono stato il primo....si il primo concorrente ad essere iscritto alla Mitica 3Rifugi ValPellice SkyMarathon...Lo dimostra il mio numero di pettorale il 161... a parte gli atleti di punta a cui sono stai dati i numeri dal 151 al 160.

Come si dice... chi ben inizia è a metà  dell'opera.
Non sono il solo Orco a partecipare alla gara con me...Andrea,Livio,Mauro e la sorella di Livio, un'allegra combriccola che vuole godersi a fondo questa bellissima gara da 'Corridori del cielo'.

E' una gara che ho particolarmente nel cuore ...uno dei miei primi trekking...anni 80.
1 giorno si era partiti dal Pian del Re, colle delle Traversette, sosta serale al rifugio Monviso in Francia nel parco del Queyras.
2 giorno al Rifugio Granero
3 giorno al rifugio Jervis
4 giorno dal colle Barant al Barbara Lawrie
5 giorno ritorno al pian del Re

Un bellissimo ricordo... e adesso pensare di fare il tutto in un solo fiato..quale brivido...quali dolci ricordi.

Arriviamo a Villanova Frazione di Bobbio Pellice, dopo esserci svegliati alle 4 del mattino e aver fatto una colazione da rigetto epatico, con le curve per salire alla partenza che non aiutano.

Una leggera fresca brezza rinfrescante ci sveglia appena scesi dalla macchina, ci fiondiamo a ritirare il pettorale ,espletare i doveri corporali e catapultarci al nastro di partenza dove ci attendono anche Fausto e Anna.
Riesco a farmi tirare una foto con Bert il folletto della ValPellice che a meno di sorprese dovrebbe aggiudicarsi anche questa 35' Edizione della 3Rifugi.

Una gara magica,con 35 anni di storia in una valle anch'essa carica di tradizioni...

Lontani e celeri colli
Lunghe tradizioni
Lingue d'oc
Leggi Valdesi
In valli incantate
da esili Fate


Siamo talmente presi in una discussione (non ricordo quale) che non ci accorgiamo del via dato alla gara, e veniamo trascinati di corsa sulla strada sterrata che ci condurra' al primo ristoro dell'Alpe Crosenna.



L'aria fresca ci fa raggiungere velocemente il colle della Boina, che manco a dirlo e' pieno di grasse vacche al pascolo.
Da qui attraversando residui di nevai raggiungiamo il Colle Boucie.
Prima del colle assisto al lieve malore che ha colto Livio, un lieve giramento di testa di quelli che capitano quando velocemente si fanno 1400D+ in neanche 2ore.
Al colle ci si ricompatta e si riparte alla volta della Francia, di un villaggetto di Galli Taurini dal nome impronunciabile Valpreveyre , quasi come il vulcano Islandese che quest'inverno ha riempito le cronache di tutti i giornali.

La giornata e' splendida il cielo terso e correre in discesa nel parco del Queyras e' sublime...certo non forziamo piu' di tanto...non come l'anno scorso quando iscritti alla Skyrace si cercavo di fare un buon tempo e si andava giù come fossimo inseguiti da uno sciame di vespe.
Sappiamo quello che ancora ci aspetta e il risparmio di energie e' un mezzo per convincerci che la gara sara' portata a termine.

La salita che ci portera' al colle dell'Urina e' un regalo offerto dai fauni del bosco del Queyras...fresca con torrentelli dalle chiare e verdi fresce acque, un sentiero si ripido ma privo di difficolta', morbido e rilassante.

Incontriamo i primi trailer in difficolta'...basta, per non azzeccare la giornata, un ristoro mandato giu' in fretta, una colazione maldigerita oppure come spesso accade, arrivare scarichi e privi di motivi.

La nostra motivazione una sola, divertirsi e stare in compagnia, anche perche' nessuno avrebbe il coraggio di sfidare Bert che vuole scendere a 5h e 15min per la skymarathon.

Velocissima la discesa che dal Colle dell'Urina porta al Rifugio Jervis posto alla conca del Pra....un luogo assai ameno; ampia, soleggiata, dal tipico profilo ad U generato dall’azione di antichi ghiacciai.
Ricco ristoro alla conca del Pra' , visto che e' ora di pranzo non ci facciamo mancare nulla...dal pane e salame al parmiggiano alle banane alla frutta secca e persino c'e' chi entra nel bar per prendersi un caffe'.
Giovani vestali ci servono bevende calde e fredde e occorre alimentarsi, ci attendono ancora 22km con altri 1700D+.

Riprendere la gara dopo la sosta , ed in pieno sole ed in salita e' un vero calvario.
Incontriamo vicino al suo pulmino Soma' che ci rammenta che lo scorso anno lui si era ritirato al COlle Barant...triste presagio le carte dichiarano una Luna nera.

Il tracciato tira dritto su strette accorciatoie evitando la carrereccia ormai in disuso che porta al colle Barant.
Il sentiero a volte e' ripidissimo, e permette solo una cadenzata marcia alpina quella che ha fatto nascere la 1' edizione nel 72', della 3Rifugi.

Salendo al Barant vediamo scendere, dal colle, alcuni atleti che si sono ritirati, ne risulteranno, al termine della gara 7.
E' sempre un dispiacere vedere il ritiro degli atleti. So cosa significa per esperienza, e anche se il ritiro e' un boccone amaro , occorre accettarlo e fa parte dell'esser sportivi...
Ammettere le sconfitte cosi come si raccolgono le vittorie.

Bianchi livori
in menti svuotate
sorrette da gambe
tremanti marcano
sconfitte cocenti


Il rifugio al Baracun e' ormai chiuso, peccato era un buon punto di riferimento per gli escursionisti...probabilmente le difficoltà logistiche e l'esiguita' degli escursionisti ne ha reso impossibile la gestione.

Al colle ci raggiunge Mauro e il gruppo e' ricompattato...chapeau alla classe 1948.

Ripida discesa al Pian delle Marmotte e poi per carrereccia , velocissima corsa verso il vallone dei Carbonieri che termina al rifugio Barbara Lawrie.

I prati del Barbara , come ogni domenica estiva, sono stracolmi di turisti e da lontano con i fumi dei Barbecue sembra una fonderia.
Avrei voglia di acquistare una o due forme del famoso formaggio SARASS' del FEN...è una ricotta stagionata tipica delle valli valdesi, dal gusto delicato e saporito, appartenente da sempre alla tradizione casearia locale. Il Saras viene prodotto con il latte vaccino, ovino e caprino...buonisssssimo.

Il ristoro con ombrellone e tavolino si confonde con i grupppi di turisti, talmente bene che anche noi si sediamo e sboconcelliamo qualcosa prima di affrontare gli ultimi 1000D+.

In assoluto silenzio affrontiamo la salita al Muro del colle Manzol...2700 slm ,arrivati che siamo in cima un tifo da stadio ci attende.
Per ogni componente del gruppo foto e incitamenti, Andrea particolarmente ricettivo al tifo fa' gli ultimi metri quasi correndo poi come Cristoforo Colombo a S.Salvador, si getta a terra in segno di ringraziamento per aver completato tutto il dislivello positivo.

La salita al colle Manzol la intraprendiamo con basse nubi pomeridiane , un classico in montagna in questa stagione.
Salutiamo i simpatici personaggi al colle e ci tuffiamo verso la tecnicissima discesa che ci porta al Rifugio Battaglione Granero.



E Dal Granero dopo un'ultimo ristoro , in un sol fiato giu' verso la Conca del Pra' ed arrivare tutti insieme Andrea,Livio,Grazia,Mauro,Pino.

Con Andrea e Mauro ci docciamo e consumiamo una veloce e feroce polenta e salsiccia.
Ci incamminiamo verso Villanova per il turistico sentiero e ormai stanchi chiediamo un passagio ad un furgonato dell'organizzazione sulla via del ritorno.
Gentilmente l'autista ci invita a salire sul furgone che ospita gia' due ragazze e dove alla chiusura della porta si rivela nel buio piu' assoluto.
Cerchiamo di sistemarci alla buona tra zaini, scale, scatole, borse dell'immondizia...

A meta' percorso l'incidente seguito da un'urlo di dolore....dal soffitto del furgonato cade in testa a Mauro un cuneo di plastica di quelli che si usano per fermare le ruote in discesa...

La caduta gli procura un taglio in testa di circa 3 cm sul cuoio capelluto che comincia a sanguinare....il dolore a sentirlo e' bruciante.

Stoico Mauro non dice una parola, appena scesi verifichiamo la ferita e trattasi di un taglio che sarebbe da curare....manco a dirlo da li a poco passa l'ambulanza che faceva servizio alla Conca del Pra.
Gli spieghiamo l'accaduto e curano Mauro con tutto il riguardo possibile rapando la ferita e applicandogli cerotti autosaldanti con cerotto finale.

Ormai esausti per un finale che non ci aspettavamo ci coccoliamo con una fresca birra alla trattoria di Villanova.